Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

L'agonia della ,, . ,, questione romana gli stessi am1c1 politici dell'oratore "non se ne erano mostrati troppo en– tusiasti"; "nessun rappresentante del sentimento cattolico italiano avrebbe dovùto e potuto tenere" un discorso di quel genere; chi parlò in quel modo _pon aveva "alcuna veste per rappresentare ufficialmente nel Parlamento ·· italiano prindpi, sentimenti, idealità di parte cattolica. 1117 La Civiltà cattolica dichiarò di non voler discutere se un cattolico potesse accettare Roma ca– pitale d'Italia come un semplice fatto, o anche come un fatto corrispon– dente a un dirùto; e si limitò ad affermare che le dichiarazioni dell'on. Cameroni "non erano necessarie"; alle interruzioni dei deputati anticlericali, egli avrebbe dovuto opporre "il disprezzo del silenzio"; del resto, checché si dica a Montecitorio, le parole dell'on. Cameroni non avrebbero avuto nessun effetto "presso i cattolici di tutto il mondo, che nei loro paesi univano le loro proteste a quelle del Pontefice. 1118 A dire il vero, i cattolici tedeschi si affrettarono a prendere atto di quanto il deputato cattolico italiano aveva dichiarato. "Era questa la prima volta," commentava ... 19 E' un cattolico francese, Henry Joly, che quindici anni prima era àndato a· Roma a scoprire in che modo Leone XIII avrebbe po– tuto recuperare la sovranità sulla città di Roma (cfr. p. 310), scopriva nel 1910 e spiegava ai suoi concittadini e correligionari che: Fra tutti i popoli cattolici, quello che, in pratica, accetta meglio degli altri la sop– pressione del potere temporale del Papa, è il popolo al quale il Papa appartiene quasi sempre, sia per origine che per residenza. Nelle regioni rimaste piu religiose, direi anche fra molti dei prelati piu ragguardevoli, si mantiene il principio della sovranità territo– riale del Santo Padre, si deplora e all'occasione si condanna la violazione che ne è stata fatta; ma, in effetti, vi ci si adatta. Quando è necessario, si cerca e non si dispera di trovare qualche combinazione, che concili la fedeltà al Papa col rispetto per il re e con l ' d 1 " . . ,, . 1 20 amore e nsorg1mento naz10na e. Perché dovevano i cattolici degli altri paesi prendere la questione ro– mana piu a cuore che non facessero gli stessi "prelati piu ragguardevoli"? [Terza redazione (1952) : ] In quel clima di "combinazioni" giornaliere, alle quali non faceva, piu ostacolo la democrazia cristiana di Romolo Murri, era naturale che qualcuno cominciasse a discutere se davvero valesse la pena, per il papa, di continuare a tenere viva una rivendicazione territoriale, divenuta ormai anacronistica agli occhi di tutti. Nel 1907 un canonista tedesco scopd che era scoccata l'ora di discu– tere se un papa potesse rinunziare senz'altro a qualunque sovranità territo- 11 Ibidem, 2 aprile 1909. 1a "La civiltà cattolica," 1909, voi. II, pp. 242-43. 19 Lacuna nel ms. [N.d.C.] 20 L'esprit public en Italie, in "Le correspondant," 16 aprile 1910, pp. 41-42. B1blloteca Gino Bianco 187

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