Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capitolo undicesimo Anni di buon vicinato Nell'insieme e fatta sempre la debita parte al rumore che, secondo il costume nazionale, cattolici e anticlericali facevano di tanto in tanto intor– no alle loro beghe, il decennio che succedette alle elezioni del novembre 1904 deve essere definito come un periodo di "buon vicinato" fra Chiesa e Stato in Italia. In quegli anni, parecchie delle congregazioni religiose espulse dalla Francia per effetto della legge del 1901, trovarono conveniente venire a stabilirsi in Italia sotto la protezione di un governo che da mezzo secolo esse accusavano di opprimere con sacrilega violenza la Chiesa e il Santo Padre. Nell'ottobre 1904, una agenzia giornalistica affermò, in base certamen– te a statistiche governative, che esistevano in Italia 4.000 case religiose, i cui beni ammontavano a 3 miliardi e mezzo di lire (moneta d'ante– guerra), quasi il doppio dei beni che erano stati incamerati quarant'anni prima. La Civiltà cattolt'ca riportò quelle cifre senza rettifìcarle. 1 La "per– secuzione," a cui la Chiesa cattolica era soggetta in Italia, non doveva essere cos1 atroce come la propaganda del Vaticano faceva credere fuori d'Italia, se le case religiose potevano progredire in quel modo. Il 6 maggio 1907 il cardinale Lorenzelli, arcivescovo di Lucca, ex nun– zio a Parigi, entrando nella sua diocesi, fu accolto da un plotone di caval– leria, da due deputati, dal sindaco della città, dal prefetto della provincia e da molte altre autorità civili e militari, al suono della marcia reale. Il 30 dello stesso mese, il cardinale Cassetta, recatosi a Crotone per le feste di san Francesco di Paola, fu salutato a salve da una nave da guerra italiana. Queste cerimonie dettero luogo il 15 giugno 1907 ad una discussione alla Camera dei deputati. Il presidente del Consiglio, Giolitti, rispose ai deputati anticlericali che lo interpellarono: Non è proibito per legge di tributare ai Cardinali gli onori militari. Si è detto che questi onori sono stati tributati a chi non riconosceva il Regno d'Italia. Ma io non mi preoccupo di sapere che opinioni abbia o abbia avuto il Cardinale Lorenzelli. Il Regno d'Italia non ha bisogno di essere riconosciuto da nessuno.2 1 "La civiltà cattolica,,, 20 ottobre 1904, p. 356. 2 Soltanto l'ultima frase trova riscontro negli Atti parlamentari, ma fu pronunciata da 172 BibliotecaGino Bianco

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