Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

L'enciclica "Il fermo proposito 11 teva rifiutare di presentare un'umile supplica a Sua Santità. Con tutto que– sto, -16 voti furono contrari e appena 20 favorevoli. Il conte Grosoli, pre– sidente dell'Opera dei congressi, votò con la minoranza. Ciò nonostante 'il papa gli confermò il 6 luglio la propria fiducia, . prendendo atto della "perfetta ortodossia di tutti i membri del Comitato Permanente, special– mente sui due punti della questione papale e della dipedenza dall'auto– rità ecclesiastica." 1 Il conte Grosoli dette a queste parole un'interpretazione precisamente opposta a quella che dava loro il papa. Il 15 luglio pubblicò una circo– lare a tutte le organizzazioni dipendenti dall'Opera dei congressi, invitan– dole a prepararsi alla futura lotta elettorale, senza perdersi in discussioni intorno a "questioni morte." La questione romana "questione morta"? Il 19 luglio l'Osservatore romano sconfessò il Grosoli. Il 28 luglio 1904 il se– gretario di stato, cardinale Merry del Val, ordinò lo scioglimento dell'Ope– ra dei congressi, e vietò che si tenessero d'ora in poi congressi cattolici nazionali senza l'autorizzazione preventiva della Santa Sede e congressi dio- cesani senza il permesso del vescovo della diocesi. 2 · I democratici cristiani tentarono di organizzarsi come partito autono– mo dalle autorità ecclesiastiche, e tennero a questo scopo convegni a Mi– lano, Rimini, Napoli. I vescovi vietarono agli ecclesiastici di intervenire a quelle riunioni. A quei laici che persistevano nel tentativo, la Civiltà catto– lica del 23 agosto 1904 domandò se avrebbero saputo continuare nell'ob– bedienza alla Santa Sede in quella astensione dalle elezioni politiche, che la Santa Sede imponeva. Questa era sempre, alla fine dell'agosto 1904, la pietra di paragone su cui la Civiltà cattolica distingueva in Italia i veri dai falsi cattolici. Poche settimane dopo, la pietra di paragone non era piu quella. Il 16 settembre 1904 i socialisti inscenarono uno sciopero generale, il pri– mo del genere in Italia. Dopo quattro giorni lo sciopero si estinse per stan– chezza. Ma la paura delle classi ricche e medie fu grande. Passata la pau– ra, si manifestò l'irritazione per la paura passata e contro gli autori della paura. Il governo approfittò di questa reazione, e il 18 ottobre indisse le elezioni politiche generali. I cattolici, in seguito allo scioglimento dell'Opera dei congressi, erano in piena anarchia. Non piu tardi del 19 ottobre, il presidente 3 delle orga– nizzazioni economiche, che prima del luglio aderivano all'Opera dei con– gressi, pubblicò una circolare in cui ricordava le "condizioni speciali" che obbligavano i cattolici italiani a tenersi "estranei alla politica attiva. " 4 Vi– ceversa in cinque collegi i cattolici presentarono candidature proprie e riu- 1 "La civiltà cattolica," 1904, vol. III, pp. 355-59; P. MATTER, La politique réligieuse de la république française, Paris, Nourry, 1909, p. 334; F. OLGIATI, La storia dell'azione cattolica in Italia, cit., p. 311. 2 F. OLGIATI, La storia dell'azione cattolica in Italia, cit., pp. 313 sgg.; E. VERCESI, Il movimento cattolico in Italia, cit., pp. 101-10. 3 Conte Stanislao Medolago Albani. [N.d.C.] 4 "La civiltà cattolica," 1904, voi. IV, p. 486. 163 BibliotecaGino Bianco

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