Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Prefazione differenza della maggior parte dei socialisti. e dei democratici, una cosa se– ria, che non si poteva liquidare con l'inconcludente e volgare anticlericali– smo della massoneria e dei "blocchi democrati'ci." Questo era una ignobile "commedia," un "trucco" dei gruppi conservatori e pseudo democratici per ingannare le masse; un "pretesto plausibile [ di molti parlamentari socialisti] per giusttfi,care il ministerialismo di' ieri, di oggi e di domani"; 13 una "specu– lazione della piccola borghesia cacciatrice d'i'mpieghi, che sotto la bandiera di' Giordano Bruno corre all'arrembaggi·o e al saccheggio sui bilanci dei co– muni, delle province, dello stato. 1114 "Il solo anticlericalismo serio è quello che organizza economi·camente e politi'camente la classe lavoratrice. 1115 L'Ita– lia è un paese di contadi·m·: finché i contadini non saranno ammessi al voto, lt'berati dal/'analfabetismo e orgam·zzati politicamente, "qualunque seri'a im– presa antt'clericale" sarà impossi'bile e inopportuna, anche perché il basso clero ha intuito prima dei socialisti certe esi'genze delle masse rurali. Fra i motivi· che dividevano Salvemini da molti' compagni di partito, e contri– buirono al suo distacco dal socialismo ufficiale, c'era anche l'insofferenza dell'anticlericalismo di impronta massonica, che serviva come pretesto per rinviare sine die i problemi· di' fondo del proletari'ato italiano, di quello meridionale in particolare. 16 Negli" anni· dell'Unità, i'l "diversi·vo antt'clerz'cale" e la polùica dei "blocchi' elettorali·," che su quello poggiava, furono fra i' bersagli pref eritz' della martellante polemica salvemim'ana. Per formare i blocchi, i partiti· di si'nistra erano costretti' ad accantonare i "problemi improrogabili" del paese (la lotta contro l'imperi'alùmo, il mi'litarismo e il protezionismo; una seria ri'forma tri'butaria; la difesa e i'l ri'nnovamento della scuola di' stato), sui quali' democrati'ci e pseudo democratici si sarebbero trovati divùi, per cer– care una piattaforma comune in rz'chieste di importanza marginale, come l'abolt'zi'one delle "due ore setti'manalt' di insegnamento religioso facoltativo nelle scuole," la precedenza del matrimonio civile su quello relt'gioso, l'in– troduzione del divorzi·o, riforma quest'ultima che Salvemini gi'udicava an– cora prematura. "Nulla di' piu facile che urlare per le piazze contro l'oscurantismo cle– ri·cale, e invitare gli elettori a votare contro gli assassini di Francisco Ferrer e di Giordano Bruno." Cosi, "mentre si fa un gran baccano ad onore e gloria del lt'bero pensiero [...] , i politicanti interessati potranno preparare con comodo, nella disattenzi'one generale, la nuova tariffa doganale ad 13 Cooperative di lavoro e movimento socialista (1910), in Movimento socialista e que– stione meridionale, cit., p. 384. 14 Il ministero Calissano (1910), in Il ministro della mala vita, cit., p. 159. 15 Ibidem, p. 158. Ma a un amico confessava di non avere ancora "idee chiare sul pro– blema delle relazioni fra Stato e Chiesa. L'anticlericalismo massonico, no. Ma occorre fare dell'anticlericalismo serio, in vista dell'avanzarsi dei clericali. Ma come? Su che base?": Car– teggi (1895-1911), cit., p. 442. 16 Oltre ai già citati, si vedano anche altri scritti raccolti in Il ministro della mala vita, cit., p. 20 (1899), e in Movimento socialista e questione meridionale, cit., pp. 326 (1907), 351 (1908), 356 (1910), 371 (1910), 416-19 (1910). Nel 1907 sottopose addirittura l'amico Turati a una "strapazzata" epistolare per "l'anticlericalismo massonico" predominante nel partito: Carteggi (1895- 1911), cit., p. 362. XVI BibliotecaGino Bianco

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