Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Prefazione "Di fronte a un partito di questo genere, pretendere di cavarsela con quattro insulti pi,u o meno triviali, come fanno glt' anticlericali, o coll'eter– no aforisma: 'i preti sono alleati della borghesia'," è sleale e inefficace. "Il meglio che si possa fare è di prenderlo sul serio, di riconoscerne l'onestà e la buona fede, e di rendersi conto delle sue forze e delle sue debolezze, per poter sopprz'mere le prime e approfittare delle seconde." La, forza del partito cattolz'co trova alimento, oltre che nella fede reli– giosa, negli errori e nella corruzione dell'attuale classe dirz·gente, formata dalla casta mz'litare stretta intorno alla monarchia, dall'alta borghesia spe– culatrice, dall'alta burocrazz·a massonica e dai grandi proprietari fondiari, specialmente meridionali. La, politica di classe e il malgoverno di questa "tetrarchia" hanno prodotto un dz'ffuso stato di malcontento, che la propa– ganda socialùta, a differenza dz· quella cattolica, può sfruttare soltanto in piccola parte, a causa dell'arretratezza intellettuale e sociale dei nove de– cimi della popolazione italiana. Soprattutto fra i pi,ccoli proprietari, fana– tici del loro pezzo di terra, z'l verbo socialùta non ha alcuna presa. L' oppo– sizione cattolica, invece, basata su pochi motivi elementari, ha il vantaggio di suscitare echi piu immediati e piu vasti, anche nella piccola borghesia istruita. Ma questo vantaggio durerà finché i cattolici non andranno al potere: il partito cattolico continuerà ad accrescersi e sarà un partito invin– cibile "finché resterà partito di opposizz·one e di critica; appena passerà dal– l'opposizione al governo e dalla critica all'azione, si sgretolerà immediata– mente, e il giorno della vittoria segnerà per esso il principio della rovina." La, debolezza del partito cattolico, a parte la dz'ffz·coltàdi trovare una soluzione della questz'one romana accettabz'le sia al paese che ai circoli vaticani, è una conseguenza diretta e necessaria della sua ibrida composi– zione sociale. Un partito interclassista, che "non ha per sostrato una sola . classe sociale, ma si compone di ricchi e poveri, capi,talùti e salariati, pa– droni e contadi"ni, avvocati e bottegai, studenti e preti, tenuti insieme stret– ti dall'avversione contro la politi'ca lt'berale," non troverà mai una piatta– forma comune di intesa sui problemi sociali del nostro tempo. I cattolt"ci, pur rifiutando l'antagonismo delle classi, vogliono introdurre nel mondo la giustizia sociale; ma "quando si tratta di determinare che cosa è la giu– stizia, si divz'dono subito in democratici ~ in conservatori: la lotta di classe scoppia nel loro seno. La, cosa è naturale: le parole giustizia, diritto, equità, libertà non hanno per sé nessun valore; acquistano valore appena sono pronunziate da qualcuno, e il loro valore è diverso se questo qualcuno è un operai·o o un appaltatore, un contadino o un marchese." Finché i cattolici saranno all'opposizione, il dissidio fra conservatori e democratici potrà essere dissimulato, negli ordini del gz·orno congressuali, con qualche abile circonlocuzione di parole. Ma il giorno che essi dovranno affrontare i problemi a cui hanno promesso una soluzione, "la lotta, che oggi serpeggia nel seno del partito, scoppi,erà irreparabilmente." E non sarà la corrente democratica a prevalere, ma quella conservatrice, che già de– tiene posizioni chiave nelle amministrazioni e nel giornalismo, ed ha l'ap- XIII BibliotecaGino Bianco '/

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