Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La religione del popolo italiano affari del papa; si deve spiegare anche col fatto che la politica dei m1st1c1 italia_ni - cioè della parte piu semplice e piu pura del cattolici italiani - non è stata mai la politica dei circoli dirigenti del Vaticano. Vi sono in Italia due chiese cattoliche: una è la chiesa nazionale, che è quella del basso clero e del popolo; l'altra è il Vaticano, che è una istituzione internazionale, che ha sede in Roma. ( I cattolici che hanno cer– cato di sostenere le pretese del Vaticano alla preminenza, al privilegio, alla sovranità politica, non hanno mai avuto nessun potere in Italia, perché non esercitavano alcuna influenza apprezzabile sulla chiesa nazionale e popolare italiana.) ( Per molti cattolici militanti italiani, il 20 settembre 1870, giorno in cui le truppe italiane occuparono Roma, fu un giorno di grande cordo– glio. Ma la grande maggioranza non si lasciò convincere a prendere que– sto avvenimento molto sul tragico. Nessun cattolico mosse un dito per ri– vendicare i diritti del papa. I piu si consolarono assai facilmente di ciò che era avvenuto, come quel parroco di un piccolo comune piemontese, Masserano, che riempf due bottiglie col miglior vino delle sue vigne, le sigillò e dichiarò che sarebbero state conservate nella cantina della parroc– chia, per essere offerte al papa che avesse fatto la pace con l'Italia. 13 ) Per trovare in Italia un movimento cattolico, a cui partecipino gruppi di moltitudine lavoratrice, bisogna aspettare ( gli ultimi anni del XIX secolo. Ma fino al 1895 il movimento politico dei cattolici fu un'occupa– zione di cenacoli aristocratici, cioè una cosa morta. ) ( Nel 1874 tutte le organizzazioni cattoliche italiane, che fino al– lora avevano vissuto separate l'una dall'altra, cominciarono a raggrupparsi in una confederazione nazionale chiamata "Opera dei congressi,,, col pro– gramma di riunire i cattolici e le associazioni cattoliche d'Italia per la difesa della Santa Sede e degli interessi sociali e religiosi degli italiani, sot– to la direzione dell'episcopato e del clero. 14 ) Questa organizzazione visse fino al 1904. Essa non ebbe mai piu di 250.000 aderenti, neanche negli anni della sua massima attività, cioè dal 1895 al 1904. ( Nessun giornale cattolico ha mai trovato in Italia, neppure negli anni del dopoguerra, quando il movimento cattolico fu piu intenso, un pub– blico cosf numeroso da assicurargli l'esistenza. Tutti hanno sempre avuto bisogno di essere sussidiati dal Vaticano o dalle curie vescovili o da ricchi privati, da banche e da uomini d'affari, 15 che si servivano dell'influenza dei cattolici per ottenere dal governo favori piu o meno inconfessabili.) Da questi fatti gli osservatori superficiali concludono che in Italia an– che i "cattolici veri e propri,, sono in fondo degli scettici, che lasciano 13 <Le due bottiglie fu1ono offerte a Pio XI il 4 settembre 1929, secondo la stampa italiana del giorno successivo.'> 14 F. OLGIATI, La storia dell'azione cattolica in Italia: 1865-1904, Milano, Vita e pensiero, 1920, pp. 99 sgg.; E. VERCESI, Il movimento cattolico in Italia (1870-1922), Firenze, La Voce, 1923, pp. 10-21. . . 1s M. VAUSSARD, L'intelligence catholique dans l'Italie du XX• stècle, Pans, Gabalda, 1921, pp. 74-75. 121 b oteca Gino Bianco

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