Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl La massoneria si diffuse in Italia dopo il 1860, e specialmente fra il 1864 e il 1870, cioè negli anni in cui la questione romana diventò piu aspra, e le impazienze per la sua mancata soluzione piu acute. Non fu la massoneria che creò le lotte fra Stato e Chiesa; furono le lotte fra Stato e Chiesa che crearono il clima piu favorevole al diffondersi della massone– ria. La sua diffusione ebbe luogo specialmente nei gruppi della cosiddetta Sinistra democratica e della Estrema sinistra repubblicana. Mazzini incorag– giò in quegli anni i suoi amici a entrare nella massoneria per farne uno strumento dell'azione repubblicana: ma non fu mai massone. I gruppi nazionali conservatori che tenevano il governo rimasero quasi del tutto im– pervii alla penetrazione massonica. 5 Dopo il 1870 l'influenza della massoneria per alcuni anni declinò. Fu solo nel 1887 che un banchiere ebreo, Adriano Lemmi, le dette un' orga– nizzazione solida, coll'appoggio di Francesco Crispi, che era allora primo ministro. ( Chi voglia capire la storia delle relazioni fra Stato e Chiesa in Italia nella seconda metà del XIX secolo, deve abbandonare non soltanto la leggen– da dell'influenza massonica, ma anche il pregiudizio) che la popolazione ita– liana sia compattamente cattolica, e come tale obbediente al papa. È fuori dubbio che in Italia solamente una esigua minoranza professa religioni acattoliche o non professa nessuna religione. Pio IX, nel 1870, calcolava che, su 24 milioni d'italiani, vi fosse solamente "un milione di infelici avvelenati da false e turpi bramosie. " 6 Se escludiamo da ogni cal– colo i minorenni (cioè la metà della popolazione) e le donne (cioè un altro quarto), le quali nel 1870 erano quasi tutte politicamente inerti, troviamo che un milione di "infelici" su sei o sette milioni di maschi maggiorenni non sono pochi. Se poi escludiamo dal calcolo le popolazioni rurali, che 5 Ho dovuto condensare in piccolo spazio ricerche personali mie [cfr. n. 4] e di molti altri studiosi. Basterà ricordare B. MARcoLONGO, La massoneria nel secolo XVIII, e Le origini della carboneria, in "Studi storici," 1910-11; M. Rosi, Il Risorgimento e l'azione di un patriota: Antonio Mordini, Torino, Sten, 1906, e Storia contemporanea d'Italia, Torino, UTET, 1922, pp. 331-32; A. Luzm, Carlo Alberto e Giuseppe Mazzini, Torino, Bocca, 1923, e La massoneria ed il Risorgimento italiano, Bologna, Zanichelli, 1925. Cfr. anche G. GALLAVRESI, La franc-ma– çonnerie et la formation de l'Unité italienne, in "Revue des questions historiques," octobre 1922, pp. 415 sgg. · <La rivista dei gesuiti italiani "La civiltà cattolica," che ha la maggiore responsabilità della diffusione della leggenda massonica, nel 1926 ebbe la disinvoltura di scrivere, recensendo il volume di Luzm, La massoneria nel Risorgimento italiano:> "Nelle poche parole che il Luzio fa precedere, come introduzione, al suo dotto lavoro, sembra insinuare che sia interesse dei Gesuiti sostenere ed ingrandire l'importanza dell'opera della Massoneria [ ... ]. Quanto al punto particolare dell'importanza dell'opera massonica nel periodo del Risorgimento e nella vita pub– blica italiana, il Luzio troverà fra i Gesuiti, come fra gli altri liberi studiosi, uomini che la pensano variamente. Egli, che ha sfogliato le annate della nostra rivista [ ... ], deve pure aver osservato che la gigantesca potenza vantata dalla setta vi è stata messa in burla e smascherata come una mistificazione grottesca, finché ciò corrispondeva alla verità. Piu tardi, e specialmente quando la Massoneria andò al potere col Depretis, anche la nostra rivista, per la condizione diversa dei tempi, tenne altro tono." (1926, voi. II, pp. 109-10.) Secondo quest'ultima versione, riveduta e corretta, della leggenda massonica, la massoneria sarebbe diventata una "gigantesca potenza" solamente dopo il 1876. Chi esamina la cronologia delle leggi anticlericali italiane, trova che esse sono quasi tutte anteriori al 1876, e che non se ne trovano piu dal 1890 in poi. 6 Conversazione di Pio IX col conte Ponza di San Martino, 20 settembre 1870, in F. CARRY, Le Vatican et le Quirinal, d'après des documents nouveaux sur la prise de Rome en 1870, in ~,Le correspondant," 10 dicembre 1895. La popolazione italiana nel 1870 ammontava a 27 milioni. 114 BibliotecaGino Bianco

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