Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl e monache vendevano, come reliquie, la paglia su cui "il png1omero del Vaticano" era obbligato a dormire. 23 In Italia i cattolici militanti, per dimostrare che essi ritenevano ille– gittima l'autorità del Parlamento nazionale, si astenevano dalle elezioni po– litiche. La parola d'ordine dell'astensione, "né eletti, né elettori," fu lanciata la prima volta da un giornale cattolico di Torino nel 1861. 24 L'idea fece strada negli anni successivi. Nel 1871 la Santa Sede istru1 ufficialmente i cattolici italiani che "non era conveniente" ( non expedit) il loro intervento nelle elezioni politiche, sia come elettori che come candidati. Il governo italiano reagf aggiungendo .nuove leggi anticlericali alle an– tiche. Nel 1873 estese a Roma le leggi del 1866-67 che confiscavano i beni delle corporazioni religiose. Nello stesso anno aboH l'insegnamento della teologia nelle università. 25 Nel 1876 vietò agli insegnanti cattolici, che si erano ritirati dall'università di Roma, di formare una università libera. Nel 1877 escluse il catechismo cattolico dalle materie d'insegnamento nelle scuole elementari. 23 A. DEBIDOUR, L'Eglise catholique et l'Etat sous la Troisième République, Paris, Alcan, 1906, vol. I, pp. 53, 62. 24 L'autore di questa formula fu, come è noto, don Giacomo Margotti, direttore de "L'ar– monia della religione con la civiltà." [N.d.C.] 25 Le scuole di teologia in quell'anno contavano complessivamente, in tutta Italia, 4 alun– ni e 26 professori. 112 BibliotecaGino Bianco

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