Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl I Papi non fecero uso .del potere temporale che in maniera provvisoria e solo perché costretti dalle circostanze: non l'accettarono definitivamente che agli estremi, cioè quando l'impossibilità in cui si trovava l'Imperatore di venire in soccorso dell'Italia, li obbligò a chiamare il re di Francia per porre termine alle vessazioni dei Longobardi (p. 314). Questa dottrina, storicamente corretta, era politicamente pericolosa: se, infatti, i papi dovevano il loro diritto alla volontà dei loro popoli, questa stessa volontà poteva annullare tale diritto. Qui interveniva la divina provvi– denza, debitamente addottrinata da Bossuet: L'instaurazione di questa sovranità è un segno evidente della Provvidenza di Dio sulla Chiesa. Per il buon governo della Chiesa, era della massima importanza che il Papa non fosse soggetto ad alcun monarca particolare (p. 320). La dottrina di Bossuet rimaneva però, tuttora, allo stato embrionale e fluttuante, quasi affogata nella proluvie degli altri argomenti, con cui gli apologisti dimostravano che il potere temporale dei papi era legittimo, sia che si prendessero come documento della legittimità i titoli di regolare acquisto, sia che si invocasse quello della volontà popolare. La dottrina prese la sua forma definitiva e prevalse su quella della legittimità nella crisi del 1848-49. 102 BibliotecaGino Bianco

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