Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl Gregorio XVI e Bernetti -erano di diverso parere: lo zelo degli austriaci ba- stava! , L'Inghilterra, la Prussia e la Russia - tre potenze non cattoliche - si misero anch'esse a gareggiare di zelo con le due potenze cattoliche. I loro rappresentanti e quelli dell'Austria e della Francia si riunirono a Roma in conferenza, sotto il naso del papa; compilarono un memorandum, in cui erano elencate tutte le riforme che il papa avrebbe dovuto introdurre nella sua amministrazione per evitare nuovi disordini; ed invitarono il papa ad inghiottire al piu presto quella medicina, se voleva che le truppe austria– che cessassero dall'occupare i suoi territori (21 maggio 1831). Il papa non aveva mai sentito bisogno di questi lumi. Ma non aveva nessun modo per impedire alle cinque grandi potenze di assicurare la sua indi pendenza con le loro pressioni. Per liberare la sua indipendenza da tanti protettori, non poteva fare che una cosa sola: promettere che avrebbe attuate le rifor– me da essi consigliate. In conseguenza, le truppe austriache si ritirarono; i disordini ricominciarono da capo, e gli austriaci, invitati dalla Santa Sede, ritornarono a occupare Bologna (gennaio 1832). Allora il governo francese occupò Ancona senza domandare il parere del papa. Thiers approvò l'inizia– tiva del governo nei termini seguenti: Noi non siamo intervenuti né contro l'Austria né contro il Papa, ma per questo importante motivo: essendo cinque le potenze intervenute nei negozi d'Italia, non bi– sognava permettere che una sola vi restasse armata. Il Journal des débats fu anche piu esplicito: Garantire gli Stati del Papa, e attribuirsi per questa garanzia il diritto d'inter– vento, per non lasciare questo diritto alla sola Austria: ecco la politica del Governo. Il presidente del Consiglio, Casimir Périer, non si limitò a queste vol– gari considerazioni d'interesse politico. Egli spiegò che la "integrità ter– ritoriale della Santa Sede," assicurata dalle truppe francesi con l' occu– pazione di Ancona, piu che una necessità politica era un'alta necessità religiosa e morale per la Francia e per tutto il genere umano: Questa autorità temporale ha un ruolo non indifferente nell'influenza stessa e nel libero esercizio dell'autorità spirituale della Santa Sede. Il Governo è invero il pro– tettore non soltanto degli interessi materiali, ma degli interessi morali, degli interessi religiosi, di quel sentimento che non deve scomparire in una nazione. 18 La dottrina di Bossuet serviva questa volta non al papa per escludere la Francia da Roma, ma al governo francese per andare nello Stato ponti– ficio a far la concorrenza all'Austria. Gregorio XVI protestò contro lo zelo religioso dei francesi. I difen– sori dell'integrità dei suoi territori voleva sceglierseli lui; e a garantire il li- 1 s P. THUREAU-DANGIN, Histoire de la monarchie de ]uillet, cit., vol. I, pp. 544-45. 100 BibliotecaGino Bianco

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