Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl berale della separazione dello Stato dalla Chiesa. La separazione si ha sola– mente quando il governo civile applica a tutte le chiese il diritto comune, e rifiuta a qualunque chiesa un trattamento di favore in confronto delle al– tre chiese, e per conseguenza non interviene né nella loro amministra– zione finanziaria, né nelle nomine dei loro dignitari. Questo è il sistema che vige negli Stati Uniti d'America. Nel regno d'Italia, invece, il governo ci– vile non si limitò a privare la Chiesa cattolica di tutti i suoi privilegi e a ridurla nella stessa condizione giuridica di tutte le altre chiese non cattoli– che, ma confiscò o mise sotto la propria amministrazione i suoi beni e con– tinuò ad esercitare il suo controllo sulle nomine dei vescovi e dei parroci. I cattolici avevano ragione quando si dolevano che il governo italiano ap– plicasse il principio della separazione solo in quanto rendeva lo Stato indi– pendente dalla Chiesa e non in quanto avrebbe dovuto rendere la Chiesa indipendente dallo Stato. Ma queste incoerenze avevano la loro ragione d'essere. La situazione della Chiesa cattolica nei paesi d'Europa è stata sempre assai diversa da quella degli Stati Uniti d'America. Negli Stati Uniti la separazione dello stato da tutte le chiese non è venuta dopo un lungo periodo storico in cui la Chiesa cattolica abbia impedito lo sviluppo di qualunque altra or– ganizzazione religiosa. La Chiesa cattolica negli Stati Uniti è cresciuta senza l'appoggio di nessun monopolio legale, in regime di libera concorrenza con tutte le chiese acattoliche. Gli Stati Uniti sono il solo paese del mondo, in cui la libertà religiosa, come tutte le altre forme della libertà, sono un fat– to originario della vita sociale: la libertà e la società vi nacquero insieme. In Europa, invece, la Chiesa cattolica ha goduto per molti secoli il favo– re dei governi civili ad esclusione di qualunque altra chiesa, e all'ombra di questo monopolio accumulò ovunque una formidabile potenza economica. Data questa condizione di cose, la separazione dello Stato dalla Chiesa cat– tolica non è mai avvenuta in nessun paese d'Europa senza essere accompa– gnata da una confisca, totale o parziale, dei beni della Chiesa. Un regime di libera concorrenza, che succede ad un regime di monopolio, minaccia di trasformarsi in una nuova forma del monopolio antico, se chi era una vol– ta privilegiato può entrare nel nuovo regime di libertà conservando come po– sizione iniziale tutta la potenza economica accumulata nell'antico regime. I governi dei paesi protestanti espropriarono la Chiesa cattolica nel se– colo XVI. I governi della Francia la espropriarono nel 1789 e nel 1905. I partiti nazionali italiani del secolo XIX seguirono la stessa via con mag– giore moderazione. L'Italia del secolo XIX non è stata il primo paese che abbia inventato e praticato il principio, secondo cui i beni delle istituzio– ni religiose possono essere confiscati dal governo civile, quando gli scopi, a cui erano destinati, non presentavano piu alcuna utilità, o, se si vuol es– sere piu esatti, quando il governo civile viene nella opinione che quegli scopi non presentano piu alcuna utilità. La Chiesa cristiana stessa applicò questo principio nei secoli IV e V, quando, divenuta la chiesa dominante, si appropriò i beni delle istituzioni religiose pagane. 92 . BibliotecaGino Bianco

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