Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il partito popolare e la questione romana z10ne antidemocratica cattolica nel primo decennio di questo secolo, e il lento, continuo abbandon~ dell'antico temporalismo. E questo nuovo orientamento coincide, come spesso avviene, con un mutamento di papa. Infatti, nell'agosto del 1903, moriva Leone XIII, e gli succedeva Pio X. Questi, come patriarca di Venezia, aveva fatto una sistematica politica d'intesa fra clericali e moderati in tutto il Veneto; aveva consentito a incontrarsi piu volte col re Umberto; aveva tollerato fino dal 1895 che il municipio clerico-moderato di Venezia celebrasse il XX settembre. Si disse nel 1903, dalle persone bene informate, che il veto contro Rampolla era stato presentato nel conclave dal governo austro-unga– rico, d'accordo col governo italiano, e che la elezione di Pio X era stata un trionfo della Triplice alleanza nella politica internazionale, e dell'on. Giolitti nella politica interna dell'Italia. Per opera del nuovo papa, i cattolici conservatori trionfarono su tutta la linea: l'organizzazione dei congressi cattolici, in cui i democristiani pre– valevano, fu sciolta nella primavera del 1904; la democrazia cristiana fu nel 1905 e 1906 condannata, scompaginata, soffocata. , Quanto al problema romano, Pio X ripeté le tradizionali formule di protesta. Anzi la rottura delle relazioni diplomatiche fra la Francia e il Va– ticano fu determinata, oltre che dai contrasti per la legge di separazione, dal viaggio del presidente Loubet a Roma, avvenuto in ispregio della opposizio– ne papale. Ma alla ripetizione delle formule e delle riserve temporaliste Pio X non dette piu quel significato di attesa catastrofica, di cui esse erano state gravi ai tempi di Pio IX e di Leone XIII. Nell'autunno del 1904, proprio all'indomani dello sciopero generale, gli elettori cattolici ebbero il permesso di partecipare alle elezioni politiche, perché votassero per i conservatori liberali, caso per caso, secondo il criterio delle autorità ecclesiastiche locali. Nelle elezioni del 1909 le eccezioni furono moltiplicate. Nelle elezioni del 1913, col famoso "patto Gentiloni," il non expedit fu, oramai, di fatto, abrogato. Un numero crescente di can– didati, esplicitamente clericali, cominciò ad affrontare e superare la prova delle urne, raccogliendo voti liberali, in compenso di quelli, che in altri collegi i liberali ottenevano dai clericali. , L'Italia sembrò avviarsi verso la formazione di una maggioranza par– lamentare conservatrice clerico-liberale, nella quale il nucleo dei clericali puri tendeva ad ingrossarsi continuamente a spese dei liberali. Ma siffatto continuo, per quanto lento, moltiplicarsi di deputati cleri– cali non avveniva senza proteste, spesso rumorose, dei giornali conservatori liberali. Il parroco del villaggio è lodato come ottimo sacerdote, e riceve laute elemosine per la messa, ed è magari invitato a pranzo alla villa di donna Paola Travasa,6 finché predica la rassegnazione ai contadini e racco– manda nelle elezioni il candidato di donna Paola; diventa un politicante volgare, e non riceve piu né messe né inviti, dal momento che pretende 6 Personaggio de La nomina del cappellano di Carlo Porta. [N.d.C.] 58 BibliotecaGino Bianco

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