Roma del popolo

lV.0 9. FRA'Ml\fENTO DI UNA LETTERA DEL SIGNOR DI l\IONT ALEMBER'T AL REVERESDO FRANCIS MAHONY • Roma 25 Febbrrtio t83% • • • • • • << L' abbate di Lamennais , l' abbate Lacordaire ed io siamo parli li per venir qui , alla fine di novembre ; ma qual miserabile disinganno ci aspettava ! Invece di ricevere 1111 allestato pubblico e non equivoco di riconoscenza per gli sforzi del pari disinteressati che coraggiosi in favore della Chiesa e di Roma, ci siamo visti al co~petto di uomini evasivi e freddi. Ci si è data dall' allo la piu formale asslcur:~zione che nulla, nè nelle nostre dotiri ne n è nel nostri a !li, era disapprovalo ; ma invece di avere il coraggio di parl:~re arditamente e cristianamente , il papa ha dalo ascolto ai lamenti , e ai rimproveri degli empi e degli eretici sovrani d' Europa. più parlicola rmenl e dell' imperatore di Russia, che ci incrimina il fallo glorioso di aver (fato un carattere sacro all ' insurrezione polacca. >l << Il papa incatenalo alla terra dal suo dominio temporale, non ha avuto la forza di scuotere il giogo_della scliiavitù diplomatica. ERli non ha rispetto alle nostre pressanti domande in favore della giu~lizia e clelia libertà. Egli ha per contrario sanzionato

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