Roma del popolo

-56del consiglio, e del ministro degli esteri. che il pensiero del governo non era di ra r concorrere la Francia alla distruzione della repubblica che sussisteva. allora a Roma: E Odilon Darrot suecedendogli alla trib11na: « J.o ripeto, diceva, non ritiro nulla delle parole da me pronun7.1alo nel seno della commissione, c che sono state riprodollc a questa tribuna. n - Nel 7 maggio Giulio Favre aWAssemblc:l diceva : << Fu perfettamente convenu to come principio tra. due ministri e noi cbe la sped izione francc~e nnn poteva avere per fine di proteggere una ft>rma di governo che fosse respinta dalia popolazione romana. Tale ru in sostanza la parola d' ono~e ch.e ci venne dala ..• >> E Odilon Barrot : « J.o ripeto, non riUro nulla delio parole da me pronunziate nel seno della commissione e che sono s tate riprodotte a questa tribuna . La bandiera della Francia uon sarà mai impegnala che nell'interesse francese ... nell ' interesse di questa vecchia causa che ha sempre le nostre simpatie ..• » Una voce dali' Assemblea :1vendolo Interrogato : « qu;1 le è questa causa? » « Quella della libertà Seria (disse Odi hm Darrol ) e delle guaran li gic di un huon governo.» - Dopo, il signor Thiers ha sostenuto che il ministero ha sempre dello di non volere a ltro che il ristabilimento del Papa, c che lo ha dello <<con lulta franchezza o in un mod~. che lulll l' Intesero. » (Dai Giornali Francesi). ,

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