Roma del popolo

N.• 8. CHE COSA FECE L' ASSEMBLEA LEGiSLATIVA Dl Fl\AìS<.:IA ? << Benchè i falli del 13 giugno non fossero stati che una semplice pacifica dimostrazione senza rlsullamento, pure dovevano porgere argomento ad un nuovo enorme processo, allo stato d'assedio e a' suoi corollari. Governo e Assemblea gareggiarono quindi, l'uno di violenza , e l'altro di servilllà. Il giorno H, quello aveva già dichiaralo Parigi e sci divisioni In istalo d' assedio, molli giornali sospesi , raccolti [liù di centomila armati nella capitale, chiusi i clubs, sospesa la libertà della stampa, il diritto di riunione, In nome del quale Barrot Il rinnegato, aveva iniziata la rivoluzione del febbraio. L'Assemblea paurosa ed abbietta, non che seguire, spingeva, avanzava il governo nelle misure di riazione e di violenza. La proscrlzione e la vendetta furono all'ordine del giorno. Ad ogni seduta nuove leggi coercitive, con urgenza chieste, e con urgenza sanzionate : colla legge volata il 2'7 luglio fu abrogata virtualmente la libertà della stampa; col regolamento Interno, non meno ridicolo che pedantesco, quella della tribuna : colla proposizione Monlalembert, che unisce Il comando della guardia nazionale e dell' armata. sotto un solo capo, viene annullato l'art. 2G della Costituzione ; abbandonala ogni libertà In balia delle sciabole preloriane. Sorge di quando in quando alcuna voce generosa come quella di Duché. a protestare per la costituzione violata? È dalla maggioranza lnferoclta ridotto :11 silenzio, censura lo, gittato dalla tribuna. Ardisce alcuno proclamare non valide le elezioni segulle tra . Il

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