La Repubblica romana del 1849

La Rep11bbl1caRomana del 1849 7 ceruacchio arringava il popolo, ma più che un discorso il suo era un dialogo: " Umbè, padron Angelo, che ce dite? " Er papa ha svignato. " Er papa s'è squajato. " E che vo' di? Che non ce stava contento in Roma1 " I hanno arruffato er capaccio. " E mo' che famo? " Er governo ce pensa e gnente pavura. Starno di bona concordia, starno; e er papa vada dove je pare Volemo l'Italia; l'Italia volemo. Semo romani e li ro mani so' sempre quelli d'un tempo. 11 Viva padron Angelo. " Viva l'Italia. Trastevere saprà murl per l'Italia. Si ce se provano a volerce tornà sotto li preti... " Volemo Roma e l'Italia. " Viva padron Angelo I Tale, nelle sue grandi linee, questo memorabile anno 1848, in cui si può dire tutti i popoli d'Europa si ribel larono: la Sicilia contro il Borbone, la Toscana contro il Granduca, Milano e Venezia contro gli austriaci, Romi, contro i preti, Vienna contro gli A'!3burgo, il Piemonte e l'Ungheria contro l'Austria, Berlino contro il suo re Parigi contro Luigi Filippo. CAPITOLO SECO~DO. La Costituente e la Repubblica. Dopo la fuga di Pio IX, là Camera fu sciolta. Subentrò ad essa una Costituente eletta a suffragio universale, la quale nella notte dall'8 al 9 febbrajo 184! accettando il dilemma posto da Terenzio Mamiani: " o il papa o Col!l da Rienzi ,, proclamò la Repubblica, Bibl cteca Girio Biarc.o

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