La Repubblica romana del 1849

38 La Rep11bbl1caRo111a11adel 184!1 alle schiere francesi per esortarle a non combattere contro la Repubblica romana. Cerchiamo pure nelle tradizioni militari d' Europa e di America, risaliamo ai tempi in cui le virtù guerre• sche erano più in voga; ai paladini di Carlo Magno, ai cavalieri di Bajardo, a quelli che combattevano a Fontenoy contro gli inglesi, e confessiamo sinceramente se mai abbiamo visto praticare una maggiore virtù cavai· leresca come. in questa moderna Repubblica romana. Invisa a tutte le potenze cattoliche, minacciata da quattro eserciti, maledetta dal papa, stremata di finanze fino dai primi giorni, la Repubblica romana non pensa egoisticamente e esclusivamente a sè stessa; essa manda un sussidio di centomila scudi a Venezia che ha scacciato gli austriaci e che attende ad una disperata di• fesa; essa organizza un corpo <;Idi iecimila uomini e sotto il comando del generale Mezzacapo, che fu poi ministro della guerra sotto la monarchia italiana, lo spedisce in Piemonte per combattere accanto ai soldati di Carlo Alberto contro gli austriaci. La sùbita rotta di Novara, nella quale, non si sa come, 130 mila soldati italiani venner9 sconfitti da 25 mila austriaci, impedì che la le• gione repubblicana pigliasse parte alla guerra d'indi• pendenza. E questi fatti provano la generosità di questa Repubblica che sentiva in sè stessa battere il cuore della nazione, che si considerava, a buon diritto, non romana ma italiana. CAPITOLO SETTIMO. Vestrema difesa. Ìl triumvirato continuò a trattare col governo francese nella lusinga di impedire ulteriori combattimenti. Le trattative, da parte del governo di Francia, erano Bib' oteca Gi110Biarc.o

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