La Repubblica romana del 1849

La Repubblica Roma11a del 1849 33 tanza delle posizioni esterne situate sul vertice del Gianicolo: le ville solide, i rigogliosi boschi, e le mura che serravangli. E li occupò tutti, accampandosi così sulla destra del nemico venuto da Castel Guido; poi, a mo• mento scelto, condusse distaccamenti nei vigneti e li scagliò contro il nemico, Questo, nella sosta che segul la ritirata dalle mura, non se ne sgomentò: invece mandò grosso nerbo contro i nuovi assalitori, giubilanti di fiero cimento. In testa ai più avanzati, marciava il capitano Mon. taldi, e colla sua compagnia irruppe così impetuoso sul nemico che dovette piegare sulla riserva; ma ben presto ritornò con rinforzi, e Montaldi crivellato da diciannove ferite, prosegui a combattere in ginocchio con un pezzo della spada, finchè cadde morto e fu dai suoi pietosamente trasportato via. Ovunque si ripetevano gli stessi prodigi: Garibaldi dal quartiere g~nerale a Villa Pamphili chiese istantemente rinforzi. Vennero il generale Galletti con un solo battaglione della Legione romana e la compagnia degli studenti, i quali, non sapendo se al primo fuoco la carne avrebbe ubbidito allo spirito, dissero l'uno all'altro: " Se fuggo bruciami le cervella ,, Garibaldi li condusse in campo aper\o, e ivi insegnò agli italiani che cosa significasse, in opinione di lui, assalto alla bajonetta. Inferocirono i francesi per tanta audacia " di selvaggi e di imberbi II e quell'assalto si risolve in centinaja di duelli. Vi perirono i tenenti Righi e Zamboni e rimasero feriti il maggiore Marocchetti, il chirurgo Scianda, Ghilloni, Statella, Dall' Oro e Tresoldi e Rota e molti militi ; i francesi dovettero retrocedere in campagna rasa, làsciando Garibaldi padrone assoluto del campo. E fu Il che successe l'episodio Picard, B b oteca Gi 10 Bian-,o

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