La Repubblica romana del 1849

30 La Reptibblica Romana del 1849 zione con quei principi che la Francia aveva dichiarati sacri. La discussione fu lunga e si chiuse con quest'accordo: il capitano Faber andasse col Rusconi a Roma, e giudicasse egli stesso quale realmente fosse lo stato della pubblica opinione. · Il Faber fu a Roma, ci rimase un giorno, parlò con Mazzini, e il giorno appresso disse al ministro degli Esteri : " Signore, ho percorsa Roma, ho con.ferito con molte persone: conosco le rivoluzioni avendone vedute di molte a Parigi, e credo di non ingannarmi nel giudizio che soglio fare dei sentimenti dei popoli. Ebbene, signore, vi dico che Roma non resisterà; che la gran maggioranza dei cittadini desidera un mutamento d'ordine; che i francesi saranno accolti qui con piacere e non vi sarà un colpo di fucile contro di noi. - Ed è proprio questo - domandò il Rusconi - il giudizio che vi siete formato? - Questo - rispose - nè potrei mutarlo fino a prova contraria. Alcuni giorni dopo, alla battaglia del 30 aprile, il capitano Faber cadeva morto colpito da palla italiana. CAPITOLO QUINTO. La battaglia del 30 aprile. Il 30 aprile la sorte delle armi arrise alla Repubblica romana. Garibaldi, nelle sue Memorie cosl a~cenna a quella gloriosa giornata: " Era veramente disprezzante il modo di attaccare del generale nemico : Don Chisciotte all'as salto dei mulini a vento. B,bl.oteca G1 o Bianco

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