La Repubblica romana del 1849

La Repubblica Uo111a11dael 1849 29 La mattina del 25 aprilè i francesi comandati da Oudinot sbarcavano a Civitavecchia. Dicevano di venire per impedire che Roma fosse occupata dagli austriaci che pure si avanzavano. La mattina del 27 Mazzini ordinò al ministro degli Esteri, Carlo Rusconi, di abboccarsi col generale Oudinot. Rusconi venne ricevuto dal generale francese, nonchè dal principe Latour-d' Auvergue che fu poi ministro e dal capitano Faber. Il generale Oudinot - narra il Rusconi - aveva l'a· spetto contrito e il parlare lungo e intralciato. " Invocò anzitutto la memoria del padre, duca di Reggio, che pure diceva aver amato grandemente l'Italia. Si mostrava addolorato che si fraintendesse tanto il significato della spedizione ch'esso guidava, e che prima di rav• visarvi un atto amichevole della Francia, si riputasse cosa ostile a noi, e vòlta a fini a tutti ripugnanti. Come poteva la Francia repubblicana fare il viso dell'arme a un governo di schietta democrazia? Poteva esserci nulla di più assurdo, coi frutti della civiltà che i tempi avevano maturati, quanto l' imaginare che si volesse restaurare un governo che non aveva più radice che in quel pazzo medioevo che era per sempre tramontato? Diversi, ben diversi i propositi della Francia; diverso l'objettivo al quale essa s'indirizzava. u Rusconi rispose che sugli intendimenti non poteva volgere la discussione; che i fatti soltanto erano da esa• minare. I francesi venivano, non chiamati, non invocati; era naturale che il senso nazionale ne fosse scosso. La tutela che si· proponevano di esercitare, era umiliante per Roma, la quale non avrebbe potuto adattarvisi. In Roma vi era un governo regolare, instaurato col libero suffragio; un'ingerenza straniera, fosse pure coi migliori propositi, non aveva diritti ed era in opposiBib: oteca Gi 10 Bianco

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