La Repubblica romana del 1849

La Repubblica Romana del 1849 23 manterrete per noi quel dirillo alla vita nasienale che voi primi avete proclamato e conquistato, ,, Erano generose ma fatali illusioni. Quel dirillo alla vita nazionale che la Francia aveva a giusto titolo e a prezzo di molto sangue acquistato per sè, niegava a noi dopo poco tempo la Francia di Luigi Napoleone Bonaparte. Tuttavia, in quei primi giorni, la Repubblica non so• gnava neppure un intervento armato della Francia re• pubblicana. Il 29 marzo eletti al triumvirato, come abbiamo detto, Mazzini, Saffi, Armellini, la Repubblica concretava cosl il proprio programma: " Provvedere alla salute della Repubblica, tutelarla dai pericoli interni ed esterni, rap• presentarla degnamente nella guerra dell'indipendenza, questo è il mandato affidatoci. E questo mandato si• gnifica per noi non solamente venerazione a una forma, a un nome, ma al principio rappresentato da quel nome, da quella forma governativa; e quel principio è per noi un principio d'amore, di maggiore incivilimento, di pro• gresso fraterno con tutti e per tutti, di miglioramento morale, intellettuale, economico per l'universalità dei cittadini. La bandiera repubblicana inalzata in Roma dai rappresentanti del popolo, non esprime il trionfo di una frazione di cittadini sopra un'altra: esprime un trionfo comune, una vittoria riportata da molti, consen• tita dalla immensa maggiorità, del principio del bene su quell.> del male, del diritto comune sull'arbitrio dei pochi, della santa eguaglianza, che Dio decretava a tutte !'anime, sul_privilegio e sul dispotismo. Noi non possiamo essere repubblicani senza essere e dimostrarci migliori dei poteri rovesciati per sempre. ,, "Libertà e Virtù, Repubblica e Fratellanza devono es• sere irreparabilmente congiunte. E noi dobbiamo darne l'esempio ali' Europa. La Repubblica m Roma è uq B:b oteca G1:10 Bianco

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