La Repubblica romana del 1849

14 La Repttbbltca Ro111a11adel 1849 ciclica del 29 aprile? Il ricordare quel sangue e quelle lagrime a un solo pensiero può aprire la via: quello cioè di rimovere per sempre le cagioni che le ·fecero versare. Fu detto: in Roma, o papa, o Repubblica. E perchè la Repubblica si ritiene pericolosa, dovremo forse ritornare al papato? Cioè al più grande flagello d'Italia, secondo l'oratore medesimo che argomentò contro quella? ,, Il giovane oratore continuò affermando certo essere il danno della patria nel restituirla alla dominazione papale, perché questa contrasta di sua natura alla na· zionalità italiana; incerti, per l'opposto, i pericoli della Repubblica: probabile la riuscita, e immenso, in tal caso, il profitto. Combatté quindi una per una tutte le objezioni del Mamiani relative all'intervento del Pie· monte, della Toscana e della Francia (illudendosi grandemente intorno a quest'ultima) e poscia esclamò: " Si parla di Costituente italiana; ma si sa chiaramente che Piemonte e Napoli non la vogliono e non la vorranno mai; ed in ogni modo codesta Costituente non potrebbe farci una sorte contraria ai nostri voti di libertà e di nazionalità. E intanto innanzi a tal larva noi dovremmo restare nel provvisorio. Ma il provvisorio non dà forza e noi ne abbiamo supremo bisogno; il provvisorio fa supporre ua popolo che non abbia certa coscienza del proprio diritto, e a noi fa d'uopo ancor più di forza morale, forza che non ci può venire se non dalla fede nel nostro diritto. La giustizia della nostra causa e il modo regolare onde si è svolta la questione romana, sono incontestabili agli occhi di tutto il mondo; e noi siam posti in tale situazione che nessun governo può muovere contro di noi, senza varcare i limiti non solo della giustizia ma e_ziandio della verecondia. Noi fummo abbandonati dal potere che ci reggeva, e questo potere ha in sè stesso due titoli per essere abBibfoteca Gi'lò Bianco

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