Antonio Saffi - Il rapimento di Elena

Di P eleo ; e ad onorar la Diva , suora Ad Anfitrite , tutta de' celesti La famiglia convenne , Ganimede Di Giove a' cenni il nettare mescendo. Giove l' Olimpo, l' Oceàn Netunno E l' Elicon, dell'Api albergo, Apollo Abbandonò , le Muse agl' inni , e balli Guidando. Del Tonante indi -venia La sposa, ed Affrodite, a cui son care Le feste e il riso. Pallade del capo Il terribil cimier tolse, e di nozze Benchè nimica, pur non ebbe a schifo Vedere, e udir letizia d' Imenei; Nè a te germana dell' intonso Iddio l.i•·ave si parve di lasciare alquanto La cura degli st.-ali , e fra la pompa Quivi seder di nuzial convito. Eravi il ferreo Marle , l' omicida Asta obbliata; e Bassarèo scotea L' anella d' oro dell' intatta chioma Ed i grappoli all' aura. Ma nessuno Del consesso divin fece pensiero Eride a convitar. Alto disdegno Nel petto della Dea tosto si desta; E fur'iando, nella mente volge l\Iille modi a stw·bar delle nuziali Mense la festa, e de' T itaoi t utta St~rmioar la propago. Io pria s' avvisa 7

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