La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEl\l:SLEA FRANCESE. '2 7 Jarc, agli avvenimenti più o meno dolorosi, prodotti per tutto dallo ristorazioni di antichi poteri, ho diritlo di proclamare che i vinti da noi dovrebbero benedire il cielo, che la ristorazione del Pontefice sia seguita pcl braccio della Francia, piuttosto che non perquello di alcun altro. Ho detto, signori, tutto ciò che io voleva; e nel mezzo di interruzioni inutili e sconvenevoli, ho esposto quali furono i pensieri e gli atti della diplomazia francese nella quistione romana: la Francia e l' Assemblea giudicheranno. A sinistra. Sì, sì, giudicheremo. A diritta. Benissimo l Benissimo! (Segni molteplici di approvazione.) La seduta resta sospesa per venti minuti. IL PRESIDENTE. M. Mathicu (de la Drome) ha la parola. M. MATHI EU (nE LA DnoME). Cittadini (t) rappresentanti! io sono un di coloro che videro con profondo rammarico la spedizione romana, e che ebbero il piccolo merito di preveder che l' onor della Francia non avrebbe niente guadagnato in questa funesta impresa. E nondimeno il (1) L'appellazione di cittadino, vieta reliquia della repubblica del 93, con altre parole ed usanze della stessa risma, è stata abolita dal presente Governo. !\la i socialisti o repnl>blicani rossi, colla consueta loro docilità, la conservano e ne pompeggiano in barbagrazia della maggioranza che più non la usa; e si mostran con ciò altrettanto docili che pratici dell' antichità. L'appell azione di cittadino (civis) fu solenne in Roma non pure nella repubhlica, ma eziandio sotto i re e gl'impera· dori , e disegnava i pochissimi che fruivano i dritti di cittadinanza, a differenza dei tanto più che n' erano privi. Ma che senso avrebbe ora quando non ci sono più caste o privilegi? È singolare che i nostri democratici siano così gelosi di un nome che suoua tutt'altro che democrazia!

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