La quistione romana nell'Assemblea francese

2G LA QUfSTIONE ROMANA Drt l'ttlle parti. Oh! oh l all'ordine, all' m·clinc l (Lunga a,qitazione.) lL PRESIDENTE. M. Tcstclin.... (Nuove grida.) Attendete, signori, ve ne pricgo. M. Tcstelin, ho udito da questo lato sinistro parecchie intcrruzion i, e nel loro scompiglio, io atlendeva di cogliere una voce che meri- . tasse riprensione . Ho colto voi ! La parola da voi scagliata al ministro è un insulto ! io vi richiamo all' ordine. M. TEsTELIN. Ed io non mc ne curo ! IL PRESIDENTE. In vece di sommettervi, voi persistete l Io vi richiamo all' ordine una seconda volta, con nota di censura nel processo verbale. A diritta. Ottimamente ! Sclamazioni a sinistra, lungo e generale scompiglio. M. Duprat si leva e indirizza al Presidente delle pm·ole, che pel tumulto noi non possiamo mccogliere. Molti membri della sinistra fan vista di abbandonare l' As- :~emblea. IL PRESIDENTE. M. Duprat, piacciavi di star seduto e silenzioso. M. DE TocQUEVILLE. Io disprezzo profondamente sif- · fatte ingiurie; e dico seguitando, esser verissimo cl te la rivoluzione romana, iniziata colla violenza e coll'assassassinio... (Nuove e vive reclamazioni dalla sinistra.) Qualche v oce dalla sinistra. Codesto non è vero! Molte voci da varii lati. È anzi verissimo l ottimamente! M. DE TocQuEVILLE... quella rivoluzione continuata colla violenza e la follia, è verissimo; dico, che fino al presente non è costato ad alcuno per causa politica nè la fortuna, nè la libertà, nè la vita. Questa è la verità ; e quando io ripenso, senza alludere a nessun fatto partico..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==