La quistione romana nell'Assemblea francese

AVVERTENZA. XXII giorni, e per l'aria cupa ed altezzosa di un Messaggio presidenziale all'Assemblea. Ma che che sia per avvenire, il :voto dell' Assemblea sovrana, della Francia sovrana, è pronunzia,to; e potenza creata non varrà a ritrarlo. Se fosse violato, se fosse interpretato a rovescio, si avrebbe un' altra ripruova che nessuna forma governativa può rendere efficace il voto nazionale se la lealtà ed il disinteresse non preseggono al Potere esecutivo. Senza mancare alla integrità del soggetto ci siam creduto permesso di preterirne una parte nel mezzo ed un' altra alla fine ; e ciò per ischivare lunghezza e perchè non ci parevano aggiunger nulla di rilevante alla discussione, esaurita abbastanza da ciò che rechiamo. La diceria del generai Cavaignac , che abbiam tolta via dal mezzo, non contiene che esplicazioni personali, come 'disse egli stesso, e tutta riducesi a dimostrare che egli nel prepararsi che fece ad una spedizione per Roma non era stato ispirato da un sentimento cattolico. Tal sia di lui ; e nessuno vorria sorbirsi una dozzina di pagine per farsene capace. Le parole di Emanuele Arago e di Odilon Barrot, troncate daUa fine, non dicon nulla quasi di nuovo; e dal proconsole di Lione non si ebbe che una miserabile riproduzione della diceria di Vietar Hugo ; ii già Presidente del consiglio non fece che esporre la stessa politica dichiarata da M. de Tocqueville ; ma collo innestarvi del falso nei concetti e nei fatti e fino qualche minaccia al santo Padre, aspirò al privilegio di piacere a tutti e non ottenne che di scontentar tutti e nonpiacere averuno. Benchè siasi procurato di vestire alla italiana i con- /

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