La quistione romana nell'Assemblea francese

140 LA. QUISTIONE 1\0MA.NA mazione, nè inganno. Egli non si è ingannato tentando di donare la libertà al suo paese e all' Italia, non già invitando la Chiesa a riconciliarsi colla libertà , come altri ha voluto dire. . . . . la Chiesa riconcilia ma non si riconcilia, in quanto.non ha bisogno di riconciliarsi con alcuno. . . . . ma invitando la libertà moderna a riconciliarsi colla Chiesa , troppo lungamente disconosciuta da lei. Se egli non avesse fatto .questo grande e nobile tentativo, e ciò con una dirittura e buona fede incomparabile, si saria potuto dubitare della grandezza della sua anima; e gli intelletti poco capaci avrebber potuto credere che l' autorità pontificale rigettava per massima l'incivilimento, la libertà ed il progresso. Ma ora dopo toltone sperimento, egli è fuori di dubbio, che se la libertà non gettò in Roma radice, non fu colpa il Pontefice, ma coloro a cui egli concedevala. (Vivi segni di assentimento a diritta.) Egli adunque non si è ingannato nello imprendere così grande e nobile opera, che basterà essa sola a immortalarlo , e della quale io non rifinirò mai di congratularmi con esso lui. Ma egli non ha neppure cangiato, iu quanto io son convinto che egli non è menomamente disposto a sacrificare la causa della libertà alla prevalenza della forza. l\la egli ha visto, si è chiarito, ha tocco con mano, si è giovato della lezione che a lui ha dato la Provvidenza cogli eventi , e sarebbe inescusabile se non ne traesse profitto. Nel resto se egli avesse cangiato, che io non credo, forse che sarebbe il solo che in Francia in Eurppa c per tutto altrove oggi ha cangiato? Ieri fu parlato dell' apostasia del gran partito liberale. E chi davvero non si è accorto del gran mutamento avvenuto da qualche anno nel mondo? credete voi che

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