La quistione romana nell'Assemblea francese

l22 ·u . QfllSTIONE 1\0MANA care costrettovi dall' m·atorc che mi processo. In tutto il corso della sua arringa voi l'udiste affettare di voler separato il Pontefice da ciò che egli appella suo contorno; ma io protesto altamente contro codesta astuzia da tribuna. No, signori! una ùi queste due; oPio IX conosceovuol ciò che fa; c allora tutte le invettive da voi scagliato al governo clericale e al suo contorno vanno a ferire propriamente lni : o veramente non sa ciò che vuole; ed allora egli è il cieco strumento di altrui, e non meriterebbe in nessuua guisa gli encomi ridevoli che pure si ha la degnazione di tributare alla sua persona. Scegliete! (Approvazione a dritta.) Codesta è, o signori, una vecchia tattica, una rubrica rivoluzionaria, che l'onorevole Victor Hugo avrebbe dovuto trovare bene indegna di lui. E sapete voi a conto di cui fu inventata la prima volta codesta distinzione tra il capo dello Stato e il suo contorno? Essa fu trovata per lo sfortunato Luigi XVI ! Sì, quando Luigi sestoùecimo cominciò il penoso suo arringo di riformatore, come già Pio IX, egli si vide circondato dagli applausi di tutti, e dall' ipocrita entusiasmo di moltissimi. UNA vocE a sinistra. Egli tradì la Francia. (Segni di disapprovazione a dritta.) M. DE MoNTAL. Fu allora che si pretese separare il re dal suo contorno, seqnestrarlo dalla sua famiglia , da' suoi servidori, da' suoi amici, e fu detto ; il n. e è buono, egli ha intenzioni ottime ; detestabili sono quei che gli sono al fianco, che lo dirigono, che ne ispirano l' azione ed il pensiero. Ma dopo avere strappati dal suo fianco, imprigionati e spenti i suoi servidori ed amici, la presero a dirittura con lui; con lui solo, spoglio, diserto da tutti e gettato in fine al carnefice sul patibolo sotto il nome di

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