Enrico Ferri - Discordie positiviste sul socialismo

- 11 - in altre, a cui, negando l' applicazione del metodo positivn, riserva non la genialità del cimento critico, ma la facile ripetizione del pili sup }rficiale senso comune ed abitudinario. La lettura di questo libro, fa subito risaltare dalla prima all'ultima pagina un contrasto evidente tra il G aro fa 1 o criminalista etero-losso, sempre pronto alla critica acuta della criminologia classica , sempre ribelle ai luoghi comuni ed abusati della tra.dizione giuridica, e il G aro fa lo anti-socialista, sociologo ortodosso, routin-ier, che trova tutto ottimo nel mondo presente, compreso il lusso improduttivo degli .'{portrnen j maledice alla rivoluzione frnncese, per fare un'idillica descrizione dell' ancien règime dimenticando però il pare aux cerfs e senza mai una propria osservazione originale, si limita a ripetere le più superficiali d 1clam-izioni d·~lG uy o t o di qualche giornalista, per cadere perfino in un linguaggio violento e talvolta anche puerile, che em il pili lontano sinora. dalle sue pubblicazioni, sempre serene e compassate e che ora fa pensare a colui, che senBiblioteca Gino Blanco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==