Giuseppe Bianchi - Uno sguardo al Carmelo in onore di Pio nono

-6Poichè gus tai delle miro!Jil opre Che amot· sacrava al successor di Piero Per ogni lito cui velcn non copre D'a' erno, dissi : ora di più non chero Allro goder, se maggior bel non scopre Il pio Carme! prodig'ioso e altero; E , non so come , alior da un volo rallo Più che folgore fui sul monte lrallo. Oh meraviglia l nova luce ammiro; Qui lullo è foco, nè l' ardor m'offende; Aure vitali dolcemente spiro, Jllolle rugiada notle e giorno scende ; Soave suono, per quell'ampio gi ro D'eterna primavera , l' aer fende; h-ide nova il gran confine segna Del loco ove dolcezza albet·ga c regna. Qui non riveggo le montane piante, E uon vestigio di frondose chiome , Ma scopro vaghe maraviglic c tante Che in terra invano chicdcrieno il nome: Castissime delizie, cIelle c sante, Che qui albergale, dch l mi dite il come. Odo una voce che risponde - ascolla - E voce sembra dell' empirea volta.

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