Clara Zetkin, Henryk Walecki - Il Partito socialista italiano sulla via del riformismo

- 69da SerratiJ, va bene, ma si tratta solo di un ca8o eccezionale, imposto dalle • supreme esigenze d'interesse pub"!;>lico• ; ma egli non permetterà ai riformisti di tra• sformare questa • eccezione • in una •regola• generale di <'Ondotta, di • codificarla•. Egli rimprovera ai" riformisti di mantenere il silen• zio sul modo con cui intendono andare al potere, di non dire con chi vogliono andarvi, se coi popolari op• pure con la democrazia contro i popolari, e rifiuta di discutere la questione generale d'un « licet • per una partecipazione futura. D'altra parte, clie cosa è mai il • potere • 'I. Cer• chiamo di definirlo. Dopo l'entrata in vigore della rappresentànza proporzionale, in Italia il potere è passato alle Commissioni parlamentari e • il Governo è un potere esecutivo delle Commissioni •. Dunque • la forza effettiva nosti-a possiamo imporla maggiormente fuori del Governo, attraverso le Commissioni parlamentari, presentando nostre leggi a facendo il nostro dovere di deputati, rappresentando una classe nella lotta di classe e non facendo alcuna collaborazione ... • . Dopo che cosl Bara.tono in sostanza ha fatto ai riformisti tutte le concessioni da loro considerate, egli, l'autore della mozione di luglio, tendente a salvare la vita del gabinetto Bonomi, si rimette a filosofare. • La verità - egli dice - è che nel Partito ci sono due Partiti, due filosofie, che sono i due aspetti del pensiero umano ... • • Ma sebbene nel Partito ci siano due Partiti, egli vuole l'unità « perchè tutte le sezioni lo vogliono•. Nel suo secondo discorso egli ritorna sullo stesso argomento dicendo queste chiare parole: « La funzione unitaria l'ho compiuta io con quelle contraddizioni che mi sono state rimproverate. Contraddizioni che sono in noi tutti, f\ blioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==