Omaggio alla memoria del dottore Girolamo Versari

-9lo salvava da inimicizie nè da insidie; e dovette ricoverare nella pacifica Toscana i pochi mesi di quella ci ttadina rabbia. Dopo la battaglia di l\'larengo tornava coi trionfatori in patria. Per altro avendovi scarso esercizio in un arte cui è d' uopo di molto esercizio per avvantaggiarsi , deliberò indi a poco di stabilire sua stanza in Forlì. 1\Ia prima che diciamo della lode quivi acquistata in ogni parte di eccellente medico , vuolsi far cenno della moderazione sua nella prospera fortuna. La quale moderazione fu in lui tanto più mirabile , quanto è più raro che l' uomo perdoni le fresche ingiurie. E si ponga che il pigliarne vendeLta sarebbe forse allora passato con manco di biasimo, e porgevasi modo a sfogare i rancori. Egli adunque fu invece mitissimo con ciascuno della contraria fazione ; e non che si risentisse delle ricevute offese , si comportò con esemplare umanità anche verso di coloro che lo avevano minacciato nella vita, e liberò non pochi da imminente pericolo. Dei quali ricorderemo un plebeo, segnalato dai compagni col nome di Bonaparte; uomo torbido, infesto mollo ai repubblicani, al Versari nimicissimo. Costui temendo gli effetti dell' ira ancora caldissima contro sua parte, e non parandoglisi via alla fuga, si risolvette di confidarsi nel benevolo cuore del Versar i; e un dì accadutogli d'introdursi in casa di lui , e fattosi ad attendervelo , come tosto il vide entrato , gli fu innanzi. Soprastelte alquanto il Versari a quell'incontro; e non pauroso nè dispettoso gli domandò che volesse: la vita , soggi unse il Bonaparte: a cui il Versar i colla sua festevole piacevolezza: mio mestiere, siccome sai, è di salvaria dove posso; qui ti rimani e provvederò. E venuta la notte, misegli io dosso un' assisa repubblicana per tras6gurarlo; e sèortolo sin fuori della cillà il mamlò con Dio. Nou potè peL· allro il fatto passare coperlo ; e giunse anche a nolizia de' maestrali; i quali forte ne redargu irono il Versari, come di violazione delle legg i ;e ~ ì gli .2.

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