tro il suo inserimento in rigidi blocchi di potenze i cui contrasti aumentano il pericolo di guerra. - Ma allora siete nazionalisti o internazionalisti? R. • La lotta per il socialismo è sempre una lolla internazionale. L'internazionalismo presuppone però l'assoluta uguaglianza tra le nazioni. - Intendete collegarvi coi gruppi comunisti dissidenti? R. - Noi non pensiamo che la costituzione di sette a intonazione nazionalcomunista, titista, trotzchista possa risolvere il problema di un giusto indirizzo del movimento operaio italiano. - Pensate quindi di costituire un nuovo partito? R. • Non si tratta oggi di costituire altri partili nè di spezzare l'unità operaia negli organismi aventi finalità economiche e sociali. I militanti più coscienti del P. C. I., gli elementi autonomisti del P.S.I., i socialisti del P.S.U. e l'enorme numero dei lavoratori che non si sentono più rappresentati da nessun partito di sinistra sentono le nostre stesse esigenze. Si tratta ora di facilitare contatti e discussioni. Si è perciò costituito un Comitato d'azione per l'Unità e l'indipendenza del movimento operaio in Italia. Bologna, 10 febbraio 1951 4.5
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