Leopoldo Maluccelli - Garibaldi e la democrazia

17 subiti guadagni, l' ozio, la inerzia; l' ayiditù dei piaceri, degli spettacoli, le Yane mostre , gli aLiti brutal i del ùere e del gioco, degli spensierati sollazzi, l' incapacità eli porre un freno alle triste passioni, a i nmi orgogli, alle feroci Yil tù che trascorrono proditoriamente alla Yendetta ed al sangue : segni di docaùonza, in ogni classe della societù, il senso ottuso delle più elevate manifestazioni dello spirito, il preferire un impiego son ·ile allo attivitù indipendenti e feconde del pc~us i ero e del la- ,·oro , il preferire la professione alla scienza, il culto della materia al culto dell' ideale. E se a c1uesta corrente, che precipita sempre più al basso, non contrastano con Yirile per seyer anza gli animi più generosi, se eli terra in terra, di cittù in cittit, l' alito della libertù o la coscienza dell a dignità dell' umana natura non riprendono vigore , e non propagano le loro forti e benefiche influenze, è da temere che il male trascorra quel t ermine , oltre il quale la servitù , o l' anarchia cancellano una gente dal ruolo delle nazioni ci,·i!i. Nè q ui~tione sociale, nè c1u istione politica può riuscire acl alcuna soluzione, fino a tanto che, in tutti i gradi della società, non preYalga il sentimento della mutua responsabil ità , Llella giustizia e del cloYerc. Su c1uesti grandi problemi "la Democrazia italiana & chiamata a di scutere dalla Yoce autoreYole del Generale Garibaldi. Tutti possono , senza ledere i loro princip'ì, rispondere ==presente == all' appe1- '

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