Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

CONCLUSIONI Serviamo la causa della verità Quali sono dunque i fatti incontrovertibili sostanziati dai documenti e dalle prove sopra presentate: 1. Erlich e Alter erano indubbiamente cittadini polacchi; nati, di fatti, nel cuore stesso della Polonia. Durante l’intero periodo dell’esistenza indipendente della Polonia vivevano a Varsavia, la capitale, dove avevano dedicato tutte le loro energie e le loro attività alla lotta per una Polonia democratica, alla causa del movimento laburista e a quella delle masse proletarie ebraiche - masse di cui erano diretti rappresentanti e dirigenti. 2. Si trovavano entrambi in suolo polacco al momento dell’inizio della guerra. Erano stati arrestati dalle autorità sovietiche nella Polonia orientale (Erlich a Brzesc e Alter a Kowel) nel settembre 1939, subito dopo l’occupazione di quell’area da parte sovietica. Vennero arrestati nei giorni stessi in cui le masse proletarie ebraiche, fedeli agli insegnamenti e alle indicazioni di Erlich e Alter, stavano conducendo, spalla a spalla con le masse polacche, la famosa ed eroica difesa di Varsavia contro il soverchiante potere delle armate motorizzate di Hitler. Vennero trattenuti in prigioni sovietiche fino a metà settembre 1941. Sarebbero stati poi rilasciati su richiesta del governo della Polonia, cosa che dimostra che il governo sovietico all’epoca non metteva in discussione la loro cittadinanza polacca. Fino al 4 dicembre 1941, data in cui vennero nuovamente arrestati, erano trattenuti negli hotel Intourist per stranieri, prima a Mosca e poi, dopo l’evacuazione della capitale, a Kuibishev. È ben noto che le persone alloggiate in quegli hotel Intourist venissero costantemente controllate dagli agenti della polizia segreta sovietica. Sin dal principio era evidente che non fossero mai stati davvero liberi sul territorio della Russia sovietica e dunque che non avrebbero mai potuto condurre alcuna attività sovversiva contro il governo sovietico, perfino -se volessimo ipotizzare un sospetto che è meramente un’assurdità- se avessero improvvisamente cambiato idea e fossero divenuti sostenitori di Hitler nel momento in cui il loro paese era sotto il suo giogo e il loro popolo subiva il processo di sterminio a opera dei suoi sgherri. Né, per gli stessi motivi, avrebbero mai potuto avere l’opportu-

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