Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

lt'5 che non possono ottenere un trattamento uguale a quello conceduto ai loro compagni di sventura dell'antico ese rcito piemontese, ed in età cadente languiscono n.ella mi- . 3er1a. Dicasi infine lo stesso di tanti e tanti altri casi par - ticolari, nei quali non voglio discendere, perchè desidero che il mio discorso non perda il carattere che ho inteso in1prin1ergli. Solo avvertirò che di questi fatti abilmente s'impadroniscono i nemici dell'odierno ordine di cose; li commentano, li portano in giro' per lè vie della città, li esagerano; e convien pure riconoscere che in una città di 500 mila abitanti, le difficoltà e le conseguenze dell'unificazione dovevano incontrarsi più gravi e perigliose che altrove. Nè solo questi medesimi interessi potevano essere trattati con maggior circospezione e sollecitudine, ma non si provvide ad accelerare la creazione d'h1teressi novelli. Io non dubito che 1 nuovi interessi sorgeranno , poichè la vendite dei beni ecclesiastici, le ferrovie in costruzione, le opere pubbliche, i porti, l'ampliazione dei commerci, le mutate circoscrizioni giudiziarie, lo svolgimento del cre- .dito e delle istituzioni industriali1 costituiranno in breve tempo ben altri e potentissimi interessi in quel paese, · che lo vincoleranno con tenacissimi legami al r esto d'Italia. Ma esprim-o il desiderio che, poichè siamo ancora, e finchè saremo in ·questo periodo transitorio, non si abbiano a toccare, senza assoluta necessità, gl'interessi esistenti, e se si può, si faccia opera di ristorare al più presto almeno i principali tra quelli delle 0lassi che han potuto rimanere, in un paese così vasto , pregiudicati. Io son convinto che questo programma, questo còmpito assunto da parte del Governo non sarebbe solamente l'a-

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