Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

- Zinovieff, membro in pieno diritto di questo Esecutivo - egli gridò - Zinovieff che fu nominato presidente dell'Internazionale Comunista su proposta di Lenin ed ha ricoperto questa carica fino a pochi mesi fa, è impedito a entrare in questa sala dalla polizia. Per gli altri membri della delegazione russa presenti nella riunione l'incidente, in tutta evidenza, era atteso e già scontato. - Zinovieff - dichiarò Piacnisky si è dimesso da presidente e da membro dell'Esecutivo nel corso dell'ultima sess10ne. Tra la sorpresa generale Togliatti chiese di parlare. Io ero il presidente di quella seduta - egli dichiarò. - Io venni incaricato, proprio dalla delegazione russa, di comunicare all'assemblea che Zinovieff abbandonava b~nsì la carica di nostro presidente, ma, così fui incaricato di specificare, egli restava tuttavia membro dell'Esecutivo, essendovi stato nominato da un congresso. In questo frattempo Zinovieff era rimasto sulla soglia dell'uscio sempre trattenuco dai due poliziotti. - L'incidente è chiuso - dichiarò seccamente Thalmann che presiedeva. - S'intende che Zinovieff non è più membro dell'Esecutivo. Le mie reazioni a quegli episodi inverosimili erano, lo confesso piuttosto avventate. Esse esprimevano, non certo una morale superiore, ma l'ingenua spontaneità. del sovversivo provin::iale, non ancora contaminato dal freddo calcolo politico. Chiedevo a Togliatti: « Credi che simili procedure siano correnti nel Sacro Collegio? Oppure, nel Gran Consiglio? ». Se fino a quel momento verso Trotzky, che nella sala delle riunioni continuava a prendere posto accanto a 51 BibliotecaGinoBianco

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