Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

10 dissi. - Ma non capisco che altri possano essere invitati a condannare un documento sconosciuto. ' L'indignazione contro di me e Togliatti, che appariva consenziente con le mie parole, non conobbe allora più freni, specialmente da parte del finlandese già ~ominato e di qualche bulgaro e ungherese. - È inaudito - strillava Kuusinen tutto rosso in viso - che qui, nella cittadella della rivoluzione mondiale, si debbano ancora ospitare simili piccoli-borghesi. - Egli pronunziava la parola piccolo-borghese con una espressione comi- • cissma di disprez~o e di ripugnanza. La sola persona .rimasta calma e imperturbabile era Stalin. Egli disse: - Se un solo delegato è contrario al progetto di risoluzione, esso non dev'essere presentato. - Poi aggiunse: - Forse i compagni italiani non sono bene al corrente della nostra situazione interna. Propongo di rinviare la seduta a domani e di incaricare qualcuno dei presenti di passare la serata con i compagni italiani e di spiegare ad essi la nostra situazione interna. Il bulgaro Vasi! Kolaroff ebbe l'ingrato còmpito. Ed egli lo assolse con garbo e bonomia. Ci invitò per quella sera a bere un bicchiere di tè nella sua camera, nell'albergo Lux, e senza tanti preamboli affrontò il tema spinoso : - Parliamoci chiaro - egli ci disse sorridendo. - Voi credete magari che io l'abbia letto quel documento ? No, il documento io non l'ho letto. Devo dirvi l'intera verità? Quel documento neppure m'interessa. Devo dirvi di più? Anche se Trotzky me ne mandasse qui, segretamente, una copia, mi rifiuterei di leggerlo. Cari amici italiani, qui non si tratta di documenti. So bene che l'Italia è il paese classico 46 BibliotecaGinoBianco

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