Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

Così passammo quella notte a cercare di spiegarci reoprocamente come e perché fossimo diventati comunisti. Le spiegazioni furono tutt'altro che esaurienti; ma al mattino eravamo diventati amici. « È proprio vero, ci dicemmo separandoci, che al comunismo si arriva da tutte le parti ». (L'anno seguente il finto dentista fu arrestato; sottoposto a tortura, egli si rifiutò -di denunziare i suoi collaboratori e morì in carcere. Il finto pittore continuò a compiere il suo dovere politico fino alla caduta del fascismo; dopo la seconda guerra si è ritirato a vita privata. Della ragazza tedesca non ho saputo più nulla). Ho ripensato spesso, negli anni seguenti, alle confidenze di quell'incontro, poiché l'imperioso bisogno di capire, di rendermi conto, di confrontare il senso dell'azione, in cui mi trovavo impegnato, con i motivi iniziali della mia adesione, si è impossessato interamente di me e non m'!ia lasciato più uegua e pace. E se la mia povera opera letteraria ha un senso, in ultima analisi, è proprio in ciò: ad un certo momento scrivere ha significato per me assoluta necessità di testimoniare, bisogno inderogabile di liberarmi da una ossessione, di affermare il senso e i limiti di una dolorosa ma definitiva rottura, e di una più sincera fedeltà. Lo scrivere non è stato, e non poteva essere, per me, salvo in qualche raro momento di grazia, un sereno godimento· estetico, ma la penosa e solitaria continuazione di una lotta, dopo essermi separato dai miei compagni più cari. E le difficoltà ed imperfeiioni con cui sono talvolta alle prese nell'esprimermi, non provengono certo dall'inosservanza delle famose regole del bello scrivere, ma da una coscienza che stenta a rimarginare alcune nascoste ferite, forse inguari• bili, e che tuttavia~ ostipata,nente, esige la propria integrità. 9 BibliotecaGinoBianco •

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