Denis De Rougemont - Le libertà che potremmo perdere

rinascendo proprio in seno alle giovani generazioni. Ci si lamenta a proposito delle condizioni in cui si trova la gioventù europea, deplorando ciò che si definisce come il suo « nihilismo ». Se con ciò si vuole significare la sua mancanza di fede nelle grandi parole, l'assurdità della vita che denuncia e la sua refrattarietà ai reclutamenti promossi da un'ideologia, sarei ben al contrario tentato di congratularmi con lei. Se questa gioventù di cui si parla, la quale ha veduto quale risultato delle ideologie il sorgere dei campi di concentramento ed ha assistito alla traduzione delle mistiche libertarie nelle peggiori tirannidi, se questa gioventù, dico, non avesse deciso di non prestar più fede a nulla se non alle realtà più immediate, ebbene, proprio •e solo allora sarei disposto a giudicarla malata. Mi sembra, al contrario, che reagisca con un realismo spietato e sano. La stessa fede cristiana d0vrebbe rallegrarsi oggi di un tale scetticismo e vedere in esso il proprio migliore alleato contro le mistificazioni totalitarie e contro la religione degli idoli. Un lettore mi scriveva recentemente: « Quale risposta l'Occidente pretende di saper dare all'inquietudine del mondo moderno? ». Sarei tentato di rispondergli: « Lo spirito critico ». Perché sa ricondurci molto solidamente e semplicemente alle nostre inquietudini personali che non è possibile soddisfare con risposte collettive. L'Occidente non è una chiesa, non è una dottrina votata alla salvezza - cosa che mvece vorrebbero assurgere a personificare, con poca spesa, i partiti totalitari. L'Occidente è una immensa somma di realtà, di risposte, di domande, di contraddizioni. Prodigiosa diver- • sità, suscettibile senz'altro di provocare un'angoscia; ma questo 26 BibHotecaGinoBianco

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