Denis De Rougemont - Le libertà che potremmo perdere

drone allo schiavo. Non esistendo contro questo flagello mezzi di difesa legali, è necessario incoraggiare al massimo i mezzi individuali. Ci rendiamo noi occidentali conto a sufficienza dell'efficace difesa dell'uomo e della sua dignità intima che risiede in realtà nel diritto di protestare (fosse pur solo soletto in un cantuccio), nel diritto all'opposizione nella vita politica, nel diritto d'avere troppi giornali, troppi partiti e perfino nel diritto di lamentarsene e beffarsene ? Se domani perdessimo questi diritti che possono sembrare secondari, ci renderemmo conto che essi costituivano la protezione della nostra integrità individuale dinanzi alla peggiore minaccia del secolo. Con ciò arrivo a parlare della più grande, della più tipicamente umana libertà che potremmo perdere: LA LIBERTÀ DI PENSIERO Confesso di aver sovente ridicolizzato quest'espressione nei miei folli anni giovanili. Dicevo: nulla al mondo può privarcene. Perfino in prigione l'uomo conserva la libertà di pensare quel che vuole e tanto quanto gli piace. Perché garantirgli un diritto che in verità è impossibile gli venga mai tolto quando invece si tratterebbe molto concretamente di procurargli alimento e alloggio? E parlavo ài « pallide libertà» riferendomi alle definizioni contenute nella Carta Atlantica, di libertà inutili ed astratte di cui ci si fa scudo per evitare di fronteggiare i problemi scabrosi. Avevo profondamente torto. Il fatto è che non credevo al diavolo. Non avevo ancora compreso, visto e sentito che tutte le libertà di cui 21 o ecaG noBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==