Denis De Rougemont - Le libertà che potremmo perdere

stato il, biglietto per Mosca senza altre formalità. Quando si decisero infine a prestargli fede, tirarono una conclusione semplice quanto inattesa: « In che terribile disordine deve essere ridotto un paese come il vostro ! ». Questo diplomatico aggiungeva che i pochi russi di sua conoscenza che avevano avuto occasionç di venire in Occidente, lungi dal sentirsi più a loro agio nel nostro clima di libertà, vi soffrivano di una specie di perenne inquetudine. A casa loro, tutto era « dettato », ogni gesto ed ogni istanza spiegati « scientificamente » o prescritti dal partito o dalla sua dottrina. Invece nell'Occidente ci si trova costantemente nella posizione di dover «scegliere», di decidere personalmente. Non si sa mai esattamente che cosa si deve fare. Una vera e propria vertigine ! Una cosa estenuante ! LA PSICOSI DELL'UOMO MODERNO Avremmo torto se volessimo ridere di un atteggiamento simile. Esso trae i propri profondi motivi dalla psicosi stessa dell'uomo moderno al di qua e al di là del sipario di ferro. Sarebbe un errore affermare che il cosidetto uomo moderno abbia il gusto della schiavitù. Egli cerca semplicemente una disciplina che lo rassicuri. Non perché ami la disciplina in sé, ma perché ne ha bisogno nella misura appunto in cui questa è suscettibile di sbarazzarlo della libertà. Perché libertà significa: obbligo costante di procedere ad una scelta individuale. la disciplina gli toglie quest'obbligo. Gli roglie pure il rischio dell'errore sempre implicito nella scelta ed 10 1blrotecaG1noBianco

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