Egidio Reale - La libertà della cultura e la cultura di massa

altri quell'istruzione era addirittura un male e un danno, un diabolico strumento di diffusione di dottrine rivoluzionarie causa di corruzione dei costumi e di rovina della nazione. Sull'esempio di quelle autorità ecclesiastiche che avevano denunciato nell'istituzione degli asili infantili un cc novello inganno di Satana », la _cc Civiltà cattolica », la più autorevole rivista della Chiesa, poteva affermare che, a migliorare le condizioni dei lavoratori, non era necessaria l'istruzione. cc Mezzo sicurissimo di benessere materiale - essa scriveva nel suo numero del 21 settembre 1872 - è il lavoro e l'assenza dei vizi. Ora al lavoro si richieggono le braccia e non l'alfabeto ». E quanto ai vizi, ad evitarli bastavan~ la buona educazione paterna e l'istruzione religiosa. Non molto tempo dopo, nel 1876, la stessa rivista, insorgendo contro il principio del1' obbligatorietà e gratuità dell'istruzione elementare, definiva i provvedimenti che quel principio accoglievano, una cc minaccia tremenda per l'ordine sociale » . Le condizioni nelle quali la maggior parte delle popolazioni viveva faceva sì che al fenomeno dell'analfabetismo altri, purtroppo non ancora scomparsi, se ne accompagnassero: quello di un frequente ritorno all'an·alfabetismo, di un analfabetismo recidivo e l'altro del semianalfabetismo. Molti che, avendo appreso a leggere e scrivere fra i 6 e i 1 O anni, non avevano occasione di servirsene, dimen7 BibliotecaGinoBianco ...

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