Egidio Reale - La libertà della cultura e la cultura di massa

sviluppo delle istituzioni democratiche, gli stessi interessi delle classi dirigenti e persino le ·grandi guerre mondiali, che richiesero la partecipazione, diretta o indiretta di molti milioni di uomini, rendevano più viva l'esigenza di un'elevazione culturale oltre che materiale delle masse e più acuto in esse il desiderio di partecipare ad una vita intellettuale. In Italia per molto tempo, anche dopo il compimento dell'unità politica, ad ostacolare il sorgere ed il formar.si d'una cultura di massa, concorrevano, con le depresse condizioni economiche della grande maggioranza delle popolazioni, le pessime condizioni dell'istruzione elementare e un analfabetismo largamente diffuso. Un secolo fa, nel 1861, v'erano in Italia, su 1000 abitanti 860 analfabeti, con punte che, nelle, regioni meridionali, in Calabria e Basilicata, arrivavano a 912 per mille. Dieci anni dopo, nel 1871, ancora 729 Italiani su 1000 erano sprovvisti di ogni istruzione elementare (con punte che raggiungeranno 898 in Basilicata e 888 in Calabria). Quarant'anni più tardi, nel 1911, ancora il 47 % della popolazione al di sopra dei dieci anni risultava analfabeta (il 70% in Calabria). lVIolti erano coloro che consideravano qualsiasi istruzione delle masse un lusso, una cosa inutile e superflua e persino proponevano e talvolta riuscivano ad ottenere la soppressione nei bilanci di qualche Comune delle spese per le scuole. Per 6 BibliotecaGinoBianco

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