Guglielmo Petroni - Rivolta e comunione

sate dalla collettività, sono sempre in seguito passate a far parte integrante delle concezioni comuni, e che - non furono mai esse a scatenare guerre ideologiche o a rendere l'uomo ~vversario dell'uomo. << Non sono i propagatori della •nuova rivolta, bensì i difensori delle credenze tradizionali e i loro innumerevoli seguaci, ipno- , tiz;zati dai princìpi stabiliti dalla coscienza collettiva, che rabbiosamente perseguitano gli spiriti creatori i quali abbiano l'audacia di cercare nuove verità e di proclamarle >>. Accostando quindi i due termini che secondo lui costituiscono il problema : il nuovo spirito di rivolta e le dottrine totalitarie, l'oratore vede nelle dottrine totalitarie la vera e propria sfida alla comunione. Queste dottrine, che traggono le loro origini principalmente dalle teorie di Marx e di Engels, hanno bensì assunto l'aspetto di una violenta reazione contro i mali di cui -soffre ùna grandissima parte dell'umanità, ma sono la perfetta antitesi dèllo spirito di rivolta in quanto eliminano completamente l'uomo-individuo per sostituirgli l'uomo-massa. << La realtà dell'uomo in quanto individuo fu categoricamente respinta e gli uomini in quanto membri anonimi di una classe dotata d' esiste~z;a puramente metafisica finirono per costituire l'ultima e suprema realtà. I rapporti fra gli individui in quanto indiviq,ui distinti - . rapporti che costituiscono la sola vera base della comunione - furono sostituiti dal con~ cetto di· solidarietà di classe, sotto l'autorità assoluta di un partito politico di carattere dittatoriale >>. Secondo , le definizi9ni date dall'oratore dello spirito di rivolta propriam~nte detto e delle dottrine totalitarie,· il torto r9 bibliotecaginob1anco

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