Guglielmo Petroni - Rivolta e comunione

que e a tutte le ideqlogie o dottrine, essa abbia una portata trasformistica delle condizioni dell'uomo così limitata da f~vorire le mistificazioni - dove egli ha però osservato che tali mistificazioni sono facilmente smascherabili proprio dall'eccessività di quelle ideologie le quali pretendono di saperla realizzare con 1 soli mezzi sociologici. 'A pr~posito della seconda rivolta, l' oratore ha fatto risiedere ciò che la caratterizza nella mancanza di presa che essa offre all'uomo lucido. <<Nessuna rivoluzione, nessun progresso scientifico sopprimeranno lo scandalo della morte, della guerra, di quest'ingiustizia e di questa ineguaglianza fondamentali di cui ci dà una testimonianza viva il inondo nel quale viviamo >>.È su questo scandalo metafisico che ha inizio la rivolta metafisica. Essa costituisce un problema del quale, secondo l'oratore, non _si può fare astrazione quando si affronti una discussione sul. tema<<rivolta e comunione>>, non tanto per _esaminare la riyolta metafisica in sè, ma perchè un rifiuto esplicito· o implicito della condizione umana in quanto ·tale. è sempre inerente o sta addirittura all'origine di qualsiasi altra forma di rivolta. <<Il cuore della rivolta 'è sempre da cercare nell'ambito dello scandalo metafisico>>. Citando il saggio di Albert Camus, <<L'homme révolté >>, l'oratore ha specificato che la denuncia dell'ingiustizia la quale cita in nome dell'uomo lo stesso dio in tribunale, condannandolo, ha caratt,erizzato tutti i grandi rivoltati di tutti i tèmpi, cristiani e non cristiani. Ammettendo quindi che il senso metafisico dellà parola rivolta sia di comune accezione, l'oratore vi fa centrare il problema. rs bibliotecagrnobianco

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