Guglielmo Petroni - Rivolta e comunione

piezza delle-'possibilità di interpretazione a cui si presta ne hanno fatto sempre e troppo spesso la causa di ristrettezza mentale nel campo estetico, la scusante della incapacità di comprensione e di amore nel campo umano, e l' hanno ridotta a rappresentare nel nostro secolo quello che senz'altro si può chiamare il male. Espresso il proprio pensiero in questi termini, Wescott ha anticipato alcune osservazioni sul dibattito esprimendo il timore che, in una discussione astratta, la parola rivolta, a cui è inerente una qualità metafisica, debba necessariamente ridursi a dissimulare la parola rivoluzione la quale, invece, non solo non ha nulla di metafisico, ma rappresenta bensì qualcosa di inquietante e di mortale. Egli ha fatto notare come negli Stati Uniti per esempio la parola rivoluzione abbia il solo significato di secessione, mentre in Francia e in Russia essa significa tragedia e fatti di sangue. Perciò, la forse inevitabile mancanza di una corrispondenza universale dei termini fra oratori di lingue diverse e di diversi paesi potrebbe non solo rendere ardua la discussione, ma facilitare controversie basate su puri mali~tesi di carattere semantico. Quindi Wescott ha espresso l'opinione che il risultato fo:se più positivo della discussione in corso avrebbe po- , tuto essere il ritrovamento di una definizione universalmente valida déi termini di formulazione del tema, dato che~tali termini sono fondamentali del pensiero dei nostri tempi e stanno all'origine di molti e profondi problemi. Il secondo· oratore, il rev. padre Danielou, si è soffermato sul significato metafisico della rivolta. Il suo intervento ha inteso dimostrare la possibilità di un pas13 bibl1otecagi11obianco

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