Raymond Aron - La mentalità totalitaria

non rimproverano al loro eroe la legge sui sospetti e le esecuzioni: tutt'al più, alcuni di essi cercano di far passare Robespierre per un moderato; ma altri lo acclamano proprio perché terrorista. Non c'è mai stata rivoluzione senza violenza. È facile per la borghesia invocare i sommi principi e accordare garanzie agli accusati: il proletariato in lotta per la propria liberazione non può accettare restrizioni del genere. Dopo la vittoria, le libertà temporaneamente sacrificate alla necessità di vincere saranno ripristinate. Un tale argomento è tanto meno scandaloso in quanto anche noi siamo pronti a servircene, e d'altra parte esso contiene una parte di verità. I mutamenti sociali si compiono di rado senza un interregno di violenza. Quel che non si può ammettere è che le crudeltà, forse inevitabili nella fase rivoluzionaria, si trasformino in istituti permanenti. Il terrorismo rivoluzionario è il prezzo di una rivoluzione talvolta feconda; il terrorismo dello Stato sovietico invoca la necessità rivoluzionaria, ma in realtà mantiene indefinitamente il terrorismo. La libertà intellettuale in Russia era più grande durante i primi anni della Rivoluzione che non lo sia oggi. La propaganda comunista è di un manicheismo grossolano. La propaganda anticomunista non deve esserlo, giacché una delle ragioni per cui molti rifiutano il comunismo è precisamente la volontà di conservare l'obbiettività e il senso della misura. Non deve esserlo, perché il credente accetta il manicheismo, ma il non-credente non l'accetta, come non accetterebbe un'immagine del mondo che fosse semplicemente l'inverso di quella comunista. Nei riguardi degl'intellettuali, il c6mpito essenziale è 33 BibliotecaGinoBianco

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