Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

• 11 che colora talora le sue parole, a n1e dava Tin1pressione di uno spirito, che si sentisse rapito da quanto v'ha di bello, di vero, di santo quaggiù. Di quanto v'ha di bello, di santo, di vero egli è stato, tutta la sua vita, il cavaliere. Quest'amore l'aveva condotto d'una in altra delle gloriose vicende del risorgimento d' Italia. I suoi fratelli l'avevan comune con lui. Perciò ed _egli e questi, inspirati dalla madre eroica, segnarono dei lor nomi le più mirabili e memorabili pagine della nostra storia recente. Felici loro ! scelsero la buona via. Ora restano nello spirito della nazione, co1ne fari lucenti. E riman tale Benedetto Cairoli sopra tutti, perchè il fato suo volle ch' egli acco1npagnasse il risorgin1ento italiano nei bollori, che n'annunciarono la venuta, e nelle fatiche che ne seguirono il con1pi1nento progressivo e l'as· ' setto; il fato suo volle ch'egli portasse sul suo corpo la ferita, che gl' inflissero combattendo i nemici stranieri, e quella anche, onde, in difesa del suo Re, fu colpib1 dalla mano errabonda di un assassino; e delle due, lentamente micidiali, mor1sse. A ciascuno di noi egli ha concorso a salvare quello che ciascuno di noi più ama; o piuttosto le due cose , che tutti amiamo sopra ogni altra. Questa è la causa per cu1 all'annuncio della sua morte si destò tanto eco in tutta Italia, e dura tuttora e durerà. Egli ha raccolto sul suo no1ne tutto il riverbero dell'idea, che ci brilla nella n1entc

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