Luciano di Samosata - Caronte

( 26 ) fuori multi ahi ahi ohi . Chè se dal hel pr·incrp10 avessero pensato dr' essi sorro mor·tali, c eire stati fJUesto poco di tempo in pcllcgr·inaggio, dovevano 11artirsi da questa vita come tla un sogno, lascian· do ogni cosa sulla tcn·a, sarebbero \ ivuti con mag· gior senno, cri avrebbero senti to meno dolore nell' andarsene. 1\la ora S]JCrando. di ;wcrs~ a $odere in perpetuo delle cose presenlr, come ti mrnrslro della morte loro stando d'appresso, li chiamerà c se li '"orrù menar seco, legarrdoli con la fcbbr·c o con la consunzione, si sdegneranno dell'esser conllotti via , come coloro che mai non si aspclla· , ·ano di essere strappati dallo cose di qnaggiir. E che non fa rcbb' <'gli colui il quale si sta fabbricando con tanta cura quella casa c fa fretta agli operai , se arri,·assc a sapere che a lui sarà dalo il lìuirln, ma che poslm i appena il letto, egli do- ,,,.,\ morir subito c !asciarla all' crede, per·clrè goda in luogo suo di quella casa in cui egl i non potè çcnar·c pur una ,o)ta, po\Crcllol E quc'llo che sin lullo allegro pcrchè la sua donna gli ha stampnto w1 lìgliuol maschio , cd ha raccolto a lm·ola g li amici , c rncssog li il nome dell' avo ; s' e9li sapesse ehc il fanciu llo arr·irnto a selle anni chrudcrit gli oechi, credi lu ei re in questa nascita fa· rchhc cosi gran fcsla? 1\la la ragione di questo si è ch'egli suanla a colui fel ice per la sorte del suo lìgliuolo, cioè al padre di quell'atleta vincitore in Olimpia , ma non sunrda al vicino che fa i funerali al suo fanciullo , c uon conosce a che fi lo stia sospesa la \ila d<'l suo. Vedi poi quan lo sia i l numero di coloro che litigano dci confin i delle lor terre c di quelli che ammassano denari, c quindi innanzi che possano goderne, come son chiamati eia quei tnli nunzj c ministri che ycngon loro addosso , c che pur ora ti ho nominali.

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